parrocchia dei Santi Faustino e Giovita martiri 1449 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa di Villa d’Almè era anticamente cappella dipendente dalla parrocchia di Santa Maria di Almè, avendo il parroco di quest’ultima il potere di investitura del cappellano dell’oratorio (Gritti 1997). Secondo quanto riportato dal Calvi, con la consacrazione avvenuta il 18 marzo 1449 sotto la titolazione dei Santi Faustino e Giovita, la chiesa divenne parrocchia autonoma non sottoposta ad alcuna pieve ("nullius plebis") (Effemeride). Nel 1575, in occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, la parrocchia di Santa Maria di Almè, di cui la chiesa di San Faustino era in passato sussidiaria, risulta dipendente della pieve di Almenno San Salvatore, al contrario Villa d’Almè compariva tra le parrocchie della "pieve della Valle Brembana Inferiore" (Visita Borromeo 1575).
All’epoca della suddetta visita, avvenuta il 19 ottobre 1575, la comunità di Villa d’Almè contava circa 450 anime. Presso la parrocchiale era istituita la scuola del Corpo di Cristo, retta da due sindaci e da un tesoriere di pubblica elezione. La medesima struttura organizzativa presiedeva anche il consorzio della Misericordia (Visita Borromeo 1575). Un manoscritto del 1577 recante la descrizione dei benefici delle chiese della diocesi (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577) e gli atti del III Sinodo del vescovo Cornaro del 1574 (Acta synodalia bergomensis ecclesiae) attestano la parrocchia di Villa d’Almè come "nullius plebis".
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale sotto l’invocazione dei Santi Faustino e Giovita di Villa d’Almè risultava "nullius plebis". Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi gli oratori di San Rocco e di Santa Maria Elisabetta nella contrada di Bruntino. La comunità contava 653 anime, di cui 402 comunicate (Marenzi 1666-1667).
In occasione della visita pastorale di Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1659, la parrocchia di Villa d’Almè risultava compresa entro la circoscrizione ecclesiastica facente capo a Sedrina. Godeva di un beneficio pari a 50 scudi. Vi risultavano costituite le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario e l’esercizio della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso un consorzio della Misericordia (Montanari 1997).
Con decreto in data 27 luglio 1712 del vescovo Pietro Priuli, la chiesa venne elevata alla dignità di prepositurale (Pagnoni 1992).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 20 luglio 1780, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare maggiore, amministrata da quattro sindaci, tre dei quali del comune di Villa ed uno del comune di Bruntino, e la confraternita del Santissimo Rosario presso l’altare omonimo.
In un oratorio contiguo alla parrocchiale era eretta la confraternita "Mortis et orationis". Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso un luogo pio della Misericordia, le cui rendite venivano amministrate per due terzi dal comune di Villa e per la restante quota dal comune di Bruntino "della stessa parrocchia". Vi esisteva l’oratorio di ragione della confraternita della morte e dell’orazione, l’oratorio di San Carlo eretto dalla nobile famiglia Dell’Olmo e governato dalla medesima nel comune di Bruntino, l’oratorio di Sant’Elisabetta eretto dalla comunità e governato da sindaci, l’oratorio di San Giacomo sito in contrada "del Foresto", l’oratorio di Sant’Antonio sito in contrada detta "Callorio", eretto dalla famiglia Baglioni e governato dalla medesima. Il clero era costituito da parroco, viceparroco e un curato (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia dei Santi Faustino e Giovita di Villa d’Almè risultava a capo dell’omonima XXXII vicaria. A quest’epoca la comunità contava 1516 anime, ed era retta da un parroco vicario foraneo, da un coadiutore e da tre cappellani, uno dei quali prestante servizio in Bruntino. Essa aveva alle proprie dipendenze gli oratori della Visitazione di Maria Vergine, San Giacomo maggiore apostolo, San Carlo Borromeo e l’oratorio dei morti (GDBg).
La parrocchia di Villa d’Almè risulta a capo di una vicaria autonoma almeno dal 1673, come attestato dal primo decreto di nomina di vicario foraneo reperito (decreto 1 dicembre 1673). Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Villa d’Almè si alternò a Sedrina nella dignità di "caput vicariae", almeno fino al 1822, anno in cui il parroco di Villa d’Almè acquistò stabilmente il titolo di vicario foraneo (Stati del clero 1734-1822).
La parrocchia di Villa d’Almè rimase a capo dell’omonima vicaria sino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu aggregata alla zona pastorale XII, composta dalle parrocchie delle vicarie di Ponteranica e di Villa d’Almè (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Almenno San Salvatore - Ponteranica - Villa d’Almé (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
smembrata da:
Almè (?)

matrice di:
Bruntino 1943
Compresa in:
nullius plebis [1449] - sec. XVII
pieve della Valle Brembana Inferiore [1575]
vicaria di Villa d’Almè sec. XVII - 1979
zona pastorale XII 1971 - 1979
vicariato locale di Almenno San Salvatore - Ponteranica - Villa d’Almé 1979 - [1989]

ultima modifica: 05/09/2005

[ Roberta Frigeni ]