parrocchia della Natività di Maria Santissima sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. A Sombreno esistevano due chiese comparrocchiali, l’una dedicata alla Natività di Maria e l’altra ai Santi Fermo e Rustico.
Una prima menzione dell’antica cappella battesimale di Santa Maria di Breno si registra in un atto del maggio 1093 dove Attone si riservava le decime di una pezza di terra appartenente alla cappella di Santa Maria (Pergamene archivi Bergamo 2000). Secondo Fornoni la chiesa della Madonna di Sombreno è stata la prima chiesa ad ottenere il battistero, divenendo poi parrocchia per le vicinie di Paladina e di Ossanesga (Gritti 1997).
Successiva attestazione della chiesa di Santa Maria si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. Dall’attestazione del reddito della chiesa di Sombreno, dipendente dal primiceriato di Scano, ricaviamo che in essa esistevano tre benefici, stimati per lire 9 (Nota ecclesiarum 1360).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, la parrocchia di Breno risultava compresa nella pieve di Scano. La chiesa officiata come parrocchiale risultava quella dei Santi Fermo e Rustico, mentre la chiesa di Santa Maria era ricordata come antica sede parrocchiale (Visita Borromeo 1575). In un coevo manoscritto recante l’elenco dei benefici delle chiese della diocesi di Bergamo, il beneficio parrocchiale figurava con il titolo di Santa Maria (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577). Nel 1520, la sede parrocchiale figurava nella chiesa di Santa Maria sul monte, e non nella chiesa dei Santi Fermo e Rustico, "che fu costruita per maggiore comodità dei vicini e che è più vicina e più comoda per lo stesso paese". Nel 1533 l’arrivo del nuovo parroco, Battista Solario, segnava un ulteriore passo nella crescita d’importanza della chiesa del piano, rispetto a quella sul monte: infatti il Solario, constatato lo sviluppo dell’abitato di Breno presso la chiesa dei Santi Fermo e Rustico, vi trasferiva la propria residenza, abbandonando quella vecchia in Santa Maria. A suggello di questa iniziativa, il 5 agosto 1550, il vescovo Vittore Soranzo consacrò la chiesa ai Santi Fermo e Rustico: in essa si custodivano il fonte battesimale, il Santissimo Sacramento e gli oli santi, e si celebravano le diverse funzioni parrocchiali. Una nota d’archivio del 1701, riproducendo un manoscritto oggi perduto, riporta il testo di quella che, probabilmente, era la lapide commemorativa della consacrazione, in cui si attesta la dedicazione dell’edificio ai Santi Fermo, Rustico e Vito, cappella e membro dell’antica chiesa parrocchiale di Santa Maria di Breno. Continuò comunque nel tempo la divisione dell’amministrazione delle due chiese, fino al 1806, quando venne infine unificata. Nel XX secolo, nonostante ormai la sede della parrocchia fosse considerata la chiesa al piano, la denominazione continuò ad essere ambivalente, così il 23 ottobre 1948 il vescovo Adriano Bernareggi stabilì che la parrocchia di Sombreno fosse denominata "parrocchia della Natività di Maria Santissima in San Fermo e San Rustico" (Guide parrocchiali, Sombreno).
In occasione della succitata visita del 1575, il beneficio di cui godeva la parrocchia di Sombreno ammontava a circa 100 scudi e la comunità contava 160 anime. Nella parrocchiale risultava eretta la scuola del Corpo di Cristo. Entro la circoscrizione parrocchiale risultava compresa la "capella curata" di Sant’Alessandro di Paladina, il cui reddito annuale censito ammontava a 100 lire di imperiali e che ambiva a staccarsi dalla matrice (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Sombreno rimase compresa nella pieve di Scano anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Sombreno, compresa nella vicaria di Scano, risultava godere di un beneficio di 100 scudi. In essa si esercitava la Dottrina cristiana ed erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la chiesa parrocchiale "noncupata priorato" sotto l’invocazione della Natività della Beatissima Vergine Maria" figurava istituita la sola scuola del Rosario. La scuola del Santissimo Sacramento era istituita presso la chiesa dei Santi Fermo e Rustico. La comunità di Sombreno contava a quest’epoca 140 anime, di cui 90 comunicate (Marenzi 1666-1667).
In occasione della visita del vescovo Dolfin, nella parrocchia della Natività di Sombreno figurava eretta una confraternita presso l’altare del Gesù, e la confraternita del Rosario presso l’altare della Madonna del Rosario. Il clero era costituito da un parroco affiancato da un cappellano. Nella chiesa dei Santi Fermo e Rustico erano istituite la scuola del Santissimo Sacramento, amministrata da sindaci, presso l’altare maggiore, la scuola della Dottrina cristiana, presso l’altare del Crocefisso, la confraternita di San Giuseppe presso l’altare omonimo. La comunità di Breno contava a quest’epoca 278 anime, di cui 227 comunicate (Visita Dolfin 1778-1781).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei dal 1734, la parrocchia di Sombreno risultava sottoposta al vicario foraneo di Ponte San Pietro (Stati del clero 1734-1822).
Nel 1861, la parrocchia della Natività di Maria Vergine di Breno al Brembo, di cui la chiesa dei Santi Fermo e Rustico risultava comparrocchiale, era compresa entro la vicaria XVII di Ponte San Pietro. A quest’epoca la comunità di Sombreno contava 300 anime ed era retta da un parroco affiancato da un coadiutore (GDBg).
Con decreto 13 settembre 1875, la sede della vicaria foranea venne trasferita da Ponte San Pietro a Scano, dove rimase fino al 1931 (decreto 13 settembre 1875). Con decreto 18 gennaio 1932 il vescovo Luigi Maria Marelli trasferì nuovamente la sede della vicaria foranea di Scano al Brembo "nella borgata più centrica e più importante" di Ponte San Pietro (decreto 18 gennaio 1932). Nel 1939, infine, la comunità di Sombreno fu assegnata alla vicaria di Villa d’Almè (decreto 27 maggio 1939). La parrocchia rimase compresa in tale vicaria fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale diocesano. Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu aggregata alla zona pastorale XII, composta dalle parrocchie della vicaria di Ponteranica e di Villa d’Almè (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Almenno San Salvatore - Ponteranica - Villa d’Almé (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
chiesa matrice di:
Paladina (1586)
Ossanesga (1538): la chiesa dei Santi Vito, Modesto e Crescenza in Ossanesga fu smembrata nel 1538 e fino al 1753, quando ottenne la piena autonomia, fu comparrocchiale con la chiesa primiceriale dei santi Cosma e Damiano in Scano (Guide parrocchiali, Sombreno).
Appartiene a:
primiceriato di Scano [sec. XIV] - sec. XVI
pieve di Scano sec. XVI - 1568
vicaria foranea di Scano 1586 - 1932
vicaria foranea di Ponte San Pietro 1932 - 1939
vicaria foranea di Villa d’Almè 1939 - 1979
zona pastorale XII 1971 - 1979
vicariato locale di Almenno San Salvatore - Ponteranica - Villa d’Almé 1979 - [1989]
Varianti denominative:
parrocchia di San Fermo e Rustico
parrocchia dei Santi Vito, Fermo e Rustico
parrocchia di Santa Maria
parrocchia della Natività di Maria Santissima in San Fermo e San Rustico
ultima modifica: 05/09/2005
[ Roberta Frigeni ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500038/