parrocchia di San Martino vescovo 1457 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Secondo quanto riportato da Pagnoni, la chiesa di San Martino in Alzano venne smembrata nel 1362, per decreto del vescovo Lanfranco de’ Saliverti, dalla chiesa plebana di Nembro, i cui canonici istituirono un prete loro vicario che risiedesse ad Alzano presso la chiesa di San Martino (Pagnoni 1992). Come riportato dal Calvi, con decreto della curia vescovile in data 8 dicembre 1457 la chiesa di Alzano era sciolta da ogni dipendenza da quella di Nembro e alla comunità fu concesso un parroco indipendente (Effemeride). Al 26 maggio 1457 risale infatti l’atto notarile di fondazione della parrocchia, col quale i notabili di Alzano, designati in esecuzione delle lettere del vescovo Giovanni Barozzi, convennero insieme a "prè Bartolomeo de Mojoli", primo vero "rector et beneficialis" della chiesa di Alzano, la dotazione e costituzione giuridica della parrocchia di San Martino (Patelli 1978).
Nel 1575, gli atti della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, censivano la chiesa di San Martino "loci Alzani Inferioris" con dignità di "ecclesia parochialis". A quest’epoca, la parrocchia era compresa nella pieve di Nembro e risultava godere di un beneficio di 40 scudi. In essa esistevano la scuola della Dottrina cristiana sia per gli uomini che per le donne, e la scuola del Santissimo Sacramento. Erano inoltre attestate le scuole di Santa Maria, del Santo Spirito e della Santa Croce. Entro la circoscrizione parrocchiale erano comprese le chiese sussidiarie di Santa Maria della Pace dei frati minori dell’Osservanza, e di San Pietro martire, in cui erano erette la scuola di San Pietro martire e la scuola dei disciplini bianchi secondo la regola di Bergamo. Si registrava inoltre la presenza in Alzano di un luogo pio della Misericordia. A quest’epoca la comunità contava 1200 anime, di cui 650 comunicate (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Alzano Maggiore rimase compresa nella pieve di Nembro anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta l’11 gennaio 1660, la parrocchia di Alzano Maggiore risultava compresa nella vicaria foranea di Nembro. Essa godeva di un beneficio pari a 900 lire. Il clero era composto da un parroco, diciassette sacerdoti e cinque chierici. In essa risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Concezione della Beata Vergine, dei disciplini, del Suffragio e della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale era presente un luogo pio della Misericordia (Montanari 1997).
Nel 1664, per volontà del vicario generale del vescovo Giustiniani, venne istituito il vicariato foraneo di Alzano Maggiore e la parrocchia di San Martino vescovo assunse il ruolo di capo vicaria (Effemeride).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale risultava essere "da nuovo riedificata". Erano registrate le scuole del Santissimo Sacramento, della Beata Vergine, del Rosario, e una congregazione chiamata "della Residenza". Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio di San Pietro martire, con l’annesso oratorio di Santa Maria Maddalena dei disciplini, in cui era eretta la scuola del Suffragio, l’oratorio di San Carlo governato dalle terziarie francescane, il monastero dei frati minori riformati, detto della Pace, e un pio luogo della Misericordia. A quest’epoca, la comunità di Alzano contava 1133 anime, di cui 788 "capaci di communione" (Marenzi 1666-1667). Al 1721 risale la chiesa sussidiaria di San Michele arcangelo , in cui avevano sede la congregazione dei disciplini neri e quella della Immacolata per la gioventù femminile (Patelli 1978).
La parrocchia di Alzano, resasi autonoma dalla plabana di Nembro e divenuta capo-vicaria, fu dichiarata "nullius plebis" dal vescovo Giustiniani nel 1682 (decreto 23 aprile 1682). Ad essa venne conferita dignità prepositurale nel 1685, per breve apostolico ottenuto dal prevosto Gian Giacomo Acerbis Viani (Patelli 1978).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta nel 1779,erano attestate la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore della parrocchiale, la scuola del Santissimo Rosario, presso l’altare della Beata Vergine Maria dell’Assunta, la scuola di San Pietro martire presso la chiesa omonima, i disciplini bianchi presso l’oratorio della Santissima Trinità unito alla chiesa di San Pietro martire, i disciplini neri ossia del Suffragio presso la chiesa di San Michele, e un luogo pio della Misericordia. Tutte le succitate istituzioni erano amministrate da sindaci secolari. L’organico degli ecclesiastici al servizio della comunità era composto dal parroco, investito anche della dignità di vicario foraneo, da trentaquattro cappellani, di cui quindici confessori, e da sette chierici. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi il monastero dei frati riformati sotto la regola di San Francesco, il monastero delle monache claustrali della Visitazione, soggette al vescovo, e quello delle terziarie, immediatamente soggette al parroco (Visita Dolfin 1778-1781). Nel 1820, il Maironi da Ponte annotava come unico ancora esistente, dopo la soppressione di quello dei francescani riformati e delle terziarie claustrali di San Francesco, il convento di monache salesiane (Maironi da Ponte 1820).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Alzano risultava a capo dell’omonima circoscrizione vicariale (Stati del clero 1734-1822). Nel 1861, la chiesa prepositurale con residenza corale di San Martino vescovo risultava a capo della vicaria II. A quest’epoca la comunità contava 2360 anime. Il clero era costituito da un parroco vicario foraneo, da due coadiutori, sei residenti corali, un cerimoniere della vicaria, due maestri del coro, e un prefetto della residenza. La parrocchia aveva alle proprie dipendenze le chiese di San Pietro martire, della Santissima Annunciata e di San Michele. Entro la circoscrizione parrocchiale si trovava un monastero di salesiane con l’annessa chiesa dedicata alla Visitazione di Maria Vergine (GDBg).
La parrocchia di Alzano restò a capo dell’omonima vicaria sino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi. Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), la parrocchia di Alzano fu aggregata alla zona pastorale III, composta dalle parrocchie delle vicarie di Alzano, Albino e Nembro (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Alzano (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
smembrata da:
Nembro 1457
matrice di:
Brumano 1640
Compresa in:
pieve di Nembro
1457 - 1568
vicariato foraneo di Nembro
1568 - 1664
vicariato foraneo di Alzano Maggiore
1664 - 1979
nullius plebis
1682 -
zona pastorale III
1971 - 1979
vicariato locale di Alzano
1979 - [1989]
ultima modifica: 31/08/2005
[ Roberta Frigeni ]
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