parrocchia di Sant'Antonio abate 1446 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Come attestato in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, la comunità parrocchiale di Olmo al Brembo si rese autonoma da San Martino oltre la Goggia il 22 settembre 1446, per decreto del vescovo Polidoro Foscari (Visita Dolfin 1778-1781). La chiesa di Olmo dovette anticamente dipendere dalla pieve di Dossena, per poi passare a quella di San Martino oltre la Goggia. Tale passaggio circoscrizionale avvenne probabilmente nel 1498, quando il vicario generale di Bergamo decretò lo smembramento da Dossena della chiesa di Piazza, erigendo quest’ultima in prepositurale plebana (Medolago, Reguzzi 1999).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 7 ottobre 1575, la parrocchia di Sant’Antonio abate di Olmo era compresa nella pieve di "Piazza Brembana". La parrocchia di Sant’Antonio abate godeva di un reddito di 199 lire, e risultava vacante di parroco da circa sei mesi. Essa era menzionata come "de iure patronatus communitatis". La parrocchia di Olmo risultava, infatti, censita in un registro del XVI secolo recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo (Iuspatronati 1546-1560). La comunità contava a quell’epoca 300 anime. Entro la circoscrizione parrocchiale risultava eretta la scuola del Corpo di Cristo. Esisteva un isituto della Misericordia (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Olmo rimase compresa nella pieve di Piazza Brembana anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1660, la parrocchia di Olmo risultava compresa nella vicaria foranea di Piazza Brembana e godeva di un reddito di 200 lire, amministrato attraverso il giuspatronato della vicinia. La comunità era retta da un parroco, avente un reddito annuo pari a 100 scudi. Nella parrocchiale erano erette la scuola del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana. Si menzionava la presenza di un istituto della Misericordia (Montanari 1997).
Tra il 1649 e il 1653, la parrocchia di Sant’Antonio di Olmo risultava affidata in commenda (Commende 1598-1657).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la parrocchia posta sotto l’invocazione di Sant’Antonio abate, sita in Valle Brembana Superiore e dipendente dalla pieve di "San Martino oltre la Gogia", risultava essere "mercenaria de vicini". Vi erano erette la scuola del Santissimo Sacramento e quella del Rosario. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio di San Rocco, San Francesco, San Pietro, Santa Maria della Neve. La comunità di Olmo contava a quell’epoca 251 anime, di cui 164 comunicate (Marenzi 1666-1667).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Olmo risultava compresa nella vicaria di "San Martino della Piazza". Nella medesima fonte, per l’anno 1763, essa risultava sottoposta al parroco di Piazzolo, titolare della dignità vicariale in quell’anno (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 3 luglio 1780, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci, e la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo. La comunità di Olmo risultava costituita da 400 anime, di cui 260 comunicate (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di Sant’Antonio abate di Olmo risultava compresa nella vicaria XXIII di San Martino oltre la Goggia. A quest’epoca la comunità di Olmo contava 481 anime, ed era retta dal parroco affiancato da un coadiutore (GDBg).
La parrocchia di Olmo rimase compresa in tale vicaria fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), confluì nella zona pastorale IV, composta dalle parrocchie delle vicarie di San Martino Oltre la Goggia, di Branzi e di Santa Brigida (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Branzi-Santa Brigida-San Martino Oltre la Goggia (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
smembrata da:
Piazza Brembana 1446
compresa in:
pieve di Dossena 1446 - 1498
pieve di Piazza Brembana 1498 - 1568
vicaria foranea di San Martino oltre la Goggia 1568 - 1979
zona pastorale IV 1971 - 1979
vicariato locale Branzi-Santa Brigida-San Martino Oltre la Goggia 1979 - [1989]
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ultima modifica: 05/09/2005
[ Roberta Frigeni ]
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