parrocchia dei Santi Pietro e Paolo apostoli sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa di Valleve venne probabilmente eretta in parrocchia all’inizio del XVI secolo. La chiesa risultava, infatti parrocchiale all’epoca della visita del vescovo Lippomano, nel 1536 (Visita Lippomano 1535-1538). In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 3 ottobre 1575, la parrocchia di San Pietro di Valleve era compresa nella pieve di "Piazza Brembana". Essa risultava priva di reddito e di un proprio curato; era temporaneamente officiata dal parroco di Branzi. La comunità provvedeva a stipendiare il proprio rettore per una somma di 280 lire annue, versando inoltre alla mensa episcopale soldi 24 "pro commenda". La parrocchia di Valleve risultava infatti censita nel registro delle commende episcopali, recante le nomine di quei parroci, né mercenari né titolari di benefici, che venivano confermati dal vescovo ogni sei mesi (Commende 1598-1657). La comunità di Valleve contava a quell’epoca 160 anime. Proprio a causa dell’esiguità della popolazione e dell’assenza del beneficio, il Borromeo suggerì al curato di Valleve l’opportunità di accorpare quanto prima la parrocchia a quella a essa più vicina. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio di San Rocco, la chiesa di Santa Maria Elisabetta, sita in località Cambrembo e la chiesa di San Salvatore (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Valleve rimase compresa nella pieve di Piazza Brembana anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1660, la parrocchia di Valleve risultava compresa nella vicaria foranea di Piazza Brembana e godere di un reddito di 50 scudi. La comunità stipendiava il proprio curato, Simone Crosati di Genova, per una somma di 90 scudi annui. Presso la parrocchiale erano erette la scuola del Santissimo Sacramento e del Rosario (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la parrocchia posta sotto l’invocazione dei Santi Pietro e Paolo apostoli, sita in Valle Brembana Superiore e dipendente dalla pieve di "San Martino oltre la Gogia", risultava essere "mercenaria". Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio dei Santi Sebastiano e Rocco, e l’oratorio di Santa Maria Elisabetta nella contrada di Cambrembo. La comunità di Valleve contava a quell’epoca 860 anime, di cui 600 comunicate (Marenzi 1666-1667).
Nel 1688, la parrocchia di Valleve risultava sottoposta al vicario foraneo di Branzi (Fascicoli parrocchiali, Branzi). Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi contenenti le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Valleve risultava compresa nella vicaria di Branzi, almeno fino al 1763. Nella medesima fonte, per l’anno 1784, risultava compresa entro la medesima circoscrizione facente capo a "San Giovanni Bianco". Nell’anno 1822, il parroco di Valleve risultava titolare della dignità vicariale (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta l’8 luglio 1780, nella parrocchia figuravano erette la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci, la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo, aggregata il 25 settembre 1628, e la confraternita della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio di San Rocco nella contrada di Valleve, l’oratorio di San Pantaleone nella contrada di Belfiore, e l’oratorio della Visitazione della Beata Vergine in Cambrembo. Per la comunità di Valleve, costituita da 237 anime di cui 175 comunicate, prestava servizio un curato mercenario, stipendiato per 665 lire e affiancato da un cappellano (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la parrocchia di San Pietro e Paolo apostolo di Valleve risultava sottoposta alla vicaria XXIII di San Martino oltre la Goggia, entro la quale erano riconfluite, già dal 1851 (Stati del clero 1851-1859), le parrocchie comprese nella vicaria di Branzi. A quest’epoca la comunità di Valleve contava 346 anime, ed era retta da un solo parroco. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi gli oratori della Visitazione di Maria Vergine, San Rocco e San Pantaleone (GDBg).
Valleve rimase compresa nella vicaria di San martino oltre la Goggia almeno fino al 1905, quando, con decreto del vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi, fu aggregata al nuovo vicariato di Branzi (decreto 12 ottobre 1905). Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), confluì nella zona pastorale IV, composta dalle parrocchie delle vicarie di Branzi, di San Martino Oltre la Goggia e di Santa Brigida (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Branzi-Santa Brigida-San Martino Oltre la Goggia (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
matrice di:
Foppolo [1520]
Compresa in:
pieve di Piazza Brembana sec. XVI - 1568
vicaria foranea di Oltre la Goggia 1568 - [1688]
vicaria di Branzi [1688] - [1822]
vicaria di San Martino oltre la Goggia [1851] - 1905
vicaria di Branzi 1905 - 1979
zona pastorale IV 1971 - 1979
vicariato locale di Branzi - Santa Brigida-San Martino Oltre la Goggia 1979 - [1989]
Varianti denominative:
parrocchia di San Pietro [sec. XVI]
parrocchia dei Santi Pietro e Paolo [sec. XVII - sec. XX]
ultima modifica: 05/09/2005
[ Roberta Frigeni ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500097/