parrocchia di Santo Stefano protomartire sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Una "ecclesia" sita in località Stabello veniva citata in un testamento redatto in data 11 settembre 1457 (Fascicoli parrocchiali, Stabello). L’autonomia parrocchiale di tale chiesa, sussidiaria di Sedrina, pare risalga al 1466 e sia stata patrocinata dal vicario generale del vescovo Giovanni Barozio, monsignor Giovanni Bucelleno, vescovo Crisopolitano (Pagnoni 1992).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 25 ottobre 1575, nella parrocchiale risultavano erette la scuola della Beata Vergine Maria, presso l’altare omonimo e la scuola del Santissimo Sacramento. Entro la circoscrizione parrocchiale si menzionava la presenza di un istituto della Misericordia, retto dai due sindaci eletti dalla comunità, ai quali era affidato anche il governo della scuola del Santissimo Sacramento. La parrocchia di Stabello risultava amministrata attraverso il giuspatronato della comunità, fin dall’anno 1460, "ut dicitur apparere instrumento rogato per Io. Antonium de Grageris de Finistella notarium publicum Bergomensem". A quest’epoca la comunità contava 130 anime. Stabello risultava dipendente dalla pieve della Valle Brembana Inferiore; tuttavia, in due altre fonti coeve (Acta synodalia bergomensis ecclesiae; Beneficiorum ecclesiasticorum 1577), la parrocchia era qualificata come "nullius plebis" (Visita Borromeo 1575).
In un documento redatto l’anno 1630, recante un elenco di beni stabili, la chiesa di Stabello risultava appartenere alla "vicaria di Zogno" (Fascicoli parrocchiali, Stabello).
In occasione della visita pastorale di Gregorio Barbarigo, avvenuta tra 1658-1659, la parrocchia di Stabello figurava annessa alla circoscrizione ecclesiastica di Santa Croce e, come nel secolo precedente, risultava amministrata attraverso il giuspatronato della vicinia. Godeva di una rendita pari a 430 lire. Vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, dell’Annunciazione e della Dottrina cristiana (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese di Bergamo e della sua diocesi, redatto dal cancelliere Marenzi nel 1666, la parrocchia di Santo Stefano protomartire, di giuspatronato della vicinia, risultava "nullius plebis". Vi erano erette le Scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro la circoscrizione ecclesiastica era compreso un istituto della Misericordia. La comunità di Stabello contava circa 146 anime, di cui 67 comunicate (Marenzi 1666-1667).
Dallo status autonomo di "nullius plebis", la parrocchia di Stabello passò alle dipendenze della vicaria di Villa d’Almè, almeno dal 1673 (Fascicoli parrocchiali, Villa d’Almè).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta l’8 giugno 1780, nella parrocchiale figurava la scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare maggiore, amministrata da sindaci eletti dai confrattelli della stessa, la scuola del Santissimo Rosario presso l’altare omonimo, la scuola della Cintura presso l’altare della Santissima Annunciata e la scuola della Dottrina cristiana. La comunità contava 170 anime, di cui 118 comunicate. Entro la circoscrizione parrocchiale erano presenti un oratorio campestre, "eretto l’anno 1766 sotto il titolo della Beata Vergine della Mercede e di San Michele Arcangelo, governato da sindaci della suddetta chiesa" (Visita Dolfin 1778-1781).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei dal 1734, la parrocchia di Stabello risultava compresa entro la circoscrizione facente capo alla comunità di Villa d’Almè, che tra il 1734 eil 1784 spartiva il ruolo di "caput vicariae" con la comunità di Sedrina. Nel 1822, la parrocchia di Stabello risultava annessa alla vicaria di Zogno (Stati del clero 1734-1822). Nel 1821, infatti, il parroco di Stabello aveva fatto istanza al vescovo affinché la comunità fosse staccate dalla vicaria di Villa d’Almè (Mangili 1984).
Nel 1822, la parrocchia di Santo Stefano era priva di coadiutore in cura d’anime. Il suo "prodotto" beneficiale ammontava a lire 321. La comunità di Stabello contava a quest’epoca 220 anime (Fascicoli parrocchiali, Zogno).
Nel 1861, la parrocchia di Santo Stefano protomartire risultava dipendere dalla vicaria XXXIV di Zogno. A quest’epoca la comunità di Stabello contava 367 anime, ed era retta da un parroco, da un coadiutore e da un cappellano prestante servizio alla chiesa di San Marco in Piazza Martina. La parrocchia aveva alle proprie dipendenze la chiesa di San Michele arcangelo e la chiesa di San Marco (GDBg).
La parrocchia di Stabello rimase compresa nella vicaria di Zogno fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), confluì nella zona pastorale V, composta dalle parrocchie delle vicarie di Brembilla, Selvino, Sottochiesa, San Giovanni Bianco, Serina e Zogno (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Brembilla-Zogno (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
sussidiaria di:
Sedrina [1466]

compresa in:
pieve della Valle Brembana Inferiore (sec. XV- sec. XVI)
nullius plebis sec. XV - sec. XVI
vicaria foranea di Zogno [1630]
vicaria di Santa Croce (Barbarigo)
vicaria foranea di Villa d’Almè [1673] - [1809]
vicaria foranea di Zogno 1821 - 1979
zona pastorale V 1971 - 1979
vicariato locale di Brembilla-Zogno 1979 - [1989]

ultima modifica: 05/09/2005

[ Roberta Frigeni ]