parrocchia di San Lorenzo martire sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo; fino al 1787 appartenne alla diocesi di Milano. Secondo quanto riportato da Pagnoni, in località Rossino esistevano anticamente due chiese. La più antica, che fu parrocchiale fino al 1615, è ricordata in un documento del 1304. La nuova chiesa fu eretta nel 1574 e consacrata il 29 agosto 1858 per mano del vescovo Pier Luigi Speranza, che le confermò l’antico titolo di San Lorenzo martire (Pagnoni 1992).
Tra il 1784 e il 1787, venne perfezionato il passaggio alla diocesi di Bergamo di parte della pieve di Olginate, tra cui Castelrossino. Il processo di ridefinizione dei confini diocesani tra Bergamo e Milano, iniziato nel 1784 per provvedimento dell’autorità civile, vide anche l’intervento della Sacra Congregazione Concistoriale. L’autorità pontificia, con atto del 13 novembre 1786, autorizzava la procedura di passaggio della parrocchia di "San Lorenzo di Castel Rossino" dalla pieve milanese di Olginate alla diocesi di Bergamo, ufficializzata dalle autorità episcopali nel 1787 (Atti del passaggio 1784-1787).
In un elenco del clero secolare e regolare della città e diocesi di Bergamo redatto nel 1801, la parrocchia di Rossino risultava compresa nella vicaria di Carenno (Elenco clero 1801), così come nel registro relativo allo Stato del clero della diocesi per il 1822 (Stati del clero 1734-1822).
Nel 1861, la parrocchia di "San Lorenzo martire" di Rossino risultava compresa entro la medesima circoscrizione, ma sottoposta al vicario foraneo di Calolzio. A quest’epoca la comunità contava 522 anime, ed era retta da un parroco e da un coadiutore. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi gli oratori dipendenti di Santo Stefano protomartire, San Nicola in Oneta, San Carlo al Gaggia e San Francesco Zaverio alla Cà (GDBg).
La parrocchia di Rossino rimase compresa in tale circoscrizione vicariale fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu aggregata alla zona pastorale VI, composta dalle parrocchie delle vicarie di Caprino e Calolzio (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Calolzio-Caprino (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
compresa in:
vicaria di Carenno-Calolzio 1787 - 1979
zona pastorale VI 1971 - 1979
vicariato di Calolzio-Caprino 1979 - [1989]
[R. Fri.]
ultima modifica: 31/08/2005
[ Roberta Frigeni ]
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