parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo 1543 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Il processo di separazione della chiesa di Cerete Alto dalla chiesa matrice di Cerete Basso risale al dicembre del 1543 (Fascicoli parrocchiali, Cerete Alto), come attesta anche la relazione del parroco della chiesa matrice di Cerete Basso, redatta in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin (Visita Dolfin 1778-1781).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 24 settembre 1575, la parrocchia dei Santi Filippo e Giacomo di Cerete Superiore, dipendente dalla pieve di Clusone, risultava godere di un reddito di 210 scudi. La comunità di Cerete Alto contava a quell’epoca 420 anime, di cui 210 comunicate. Presso la parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, e la scuola dei disciplini. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio campestre di San Rocchino e la chiesa della Natività di Maria. Era attivo un istituto della Misericordia (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Cerete Alto rimase compresa nella pieve di Clusone anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1659, la parrocchia di Cerete Alto risultava compresa nella vicaria di Sovere. Risultava amministrata con il giuspatronato della vicinia, ed era retta da quattro sacerdoti. Vi risultavano istituite le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Dottrina cristiana. Si menzionava la presenza di un istituto della Misericordia (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la parrocchia sotto l’invocazione dei Santi Filippo e Giacomo di Cerete Alto, dipendente dalla pieve di Sovere, risultava di giuspatronato della vicinia. Vi erano erette la scuola del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi un oratorio dedicato alla Beata Vergine Maria, a cui era aggregata la scuola dell’Annunciazione, e un oratorio intitolato a San Rocco. La comunità di Cerete Alto contava a quest’epoca 384 anime, di cui 263 comunicate, ed era retta da un parroco e da quattro sacerdoti (Marenzi 1666-1667).
Nella serie dei registri relativi allo Stato del clero della diocesi a partire dall’anno 1734, la parrocchia di Cerete Alto risultava compresa nella vicaria di Sovere (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta l’8 settembre 1780, nella parrochiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, la scuola del Rosario, presso l’altare omonimo, la scuola della Buona Morte presso l’altare del Santissimo Crocefisso, la confraternita dei morti, presso l’altare omonimo e la confraternita della Dottrina cristiana, presso l’altare di Sant’Antonio di Padova. Entro la circoscrizione parrocchiale risultavano compresi gli oratori della Beata Vergine Annunziata, San Rocco, e l’oratorio campestre di Novezio. La comunità di Cerete Alto, costituita a quest’epoca da 250 anime di cui 245 comunicate, era officiata da un curato, affiancato da due cappellani (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1860 il vescovo Speranza spostò la parrocchia di Cerete Alto nella vicaria di Clusone (Fascicoli parrocchiali, Sovere). A quest’epoca la comunità di Cerete Alto contava 335 anime ed era retta da un parroco affiancato da un coadiutore. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi gli oratori dipendenti della Beata Vergine delle Grazie, Santa Maria Annunciata, San Rocco confessore, Natività di Maria Vergine e Beata Vergine Addolorata (GDBg).
La comunità di Cerete Alto rimase compresa nella vicaria di Clusone fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), fu aggregata alla zona pastorale I, composta dalle parrocchie della vicaria di Clusone, Ardesio, Ponte Nossa, Gromo e Vilminore (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Clusone-Ponte Nossa (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
Compresa in:
pieve di Clusone 1543 - 1568
vicaria foranea di Clusone 1568 -
vicaria foranea di Sovere [1597] - 1860 Pagnoni attesta l’elezione della chiesa di Sovere a plebana in quell’anno
vicaria di Clusone 1860 - 1979
zona pastorale I 1971 -1979
vicariato di Clusone-Ponte Nossa 1979 - [1989]
Relazioni:
smembrata da:
Cerete Basso [1543]
ultima modifica: 31/08/2005
[ Roberta Frigeni ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500167/