parrocchia di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista sec. X - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa arcipresbiterale di Clusone è tra le più antiche della diocesi. Da essa dipendeva in passato una vastissima plebania. Documenti che la riguardano risalgono già al X secolo. L’"ecclesia" di Santa Maria di Clusone compariva infatti in un documento di permuta risalente all’anno 909 (Pergamene archivi Bergamo 1988).
In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, Clusone risultava dignitaria del ruolo di "caput plebis". Ulteriore menzione della chiesa di Clusone si registra nell’elenco delle chiese e loro rappresentanti al sinodo bergamasco del 1304 indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Successiva attestazione della chiesa di Santa Maria si trova in una serie di fascicoli che registrano, a partire dal 1360, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un’ordinanza di Bernabò Visconti riporta un indice generale ("nota ecclesiarum") delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificarne le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. Dall’attestazione del reddito della chiesa ricaviamo che in essa vivevano sei canonici, ciascuno avente reddito pari a 25 lire (Nota ecclesiarum 1360).
In occasione della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 22 settembre 1575, la chiesa arcipresbiterale dedicata a Santa Maria Assunta in Clusone risultava godere di un reddito di 250 lire. La comunità di Clusone, retta da un arciprete, un coadiutore e da tre canonici, contava a quell’epoca 1986 anime, di cui 1170 comunicate. Presso la parrocchiale risultavano erette la scuola del Santissimo Sacramento presso l’altare maggiore, la scuola di San Benardino, presso l’altare omonimo, la scuola della Dottrina cristiana, infine la scuola "lanificorum" presso l’altare di San Giovanni Battista. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi un istituto della Misericordia e un Monte di Pietà detto "dell’Abbondanza". Vi esistevano l’oratorio di San Bernardino con aggregata la scuola dei disciplini, l’oratorio dei Santi Defendente e Rocco con annessa la scuola omonima, la chiesa di San Marco, la chiesa di Sant’Alessandro, l’oratorio campestre di San Giorgio, istituito e curato dagli adepti della scuola dei Santi Giacomo e Giorgio, l’oratorio campestre di San Martino, la chiesa dipendente di Santa Maria Maddalena, la chiesa di Santa Maria del convento dei frati serviti, con l’annessa scuola di San Giuseppe, e il monastero delle monache di Santa Chiara, nella cui chiesa risultava eretta la scuola della Concezione della Beata Vergine Maria (Visita Borromeo 1575).
La parrocchia di Clusone rimase inclusa nella pieve omonima anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi; nel 1574 la comunità di Clusone risultava sottoposta al parroco di Sovere, vicario foraneo per una porzione della pieve di Clusone (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
In occasione della visita pastorale del vescovo Gregorio Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1659, la parrocchia beneficiata di Clusone risultava a capo dell’omonima circoscrizione vicariale. Il clero era costituito da diciassette sacerdoti e cinque chierici, e vi risultavano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini, dei disciplini bianchi, del Suffragio, di San Carlo, di San Giuseppe, la confraternita dei Residenti in Venezia e della Dottrina cristiana. Si menzionava la presenza di un istituto della Misericordia (Montanari 1997).
Nel Sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, presso la chiesa plebana sotto l’invocazione dell’Assunzione della Beata Vergine Maria figuravano erette le confraternite del Santissimo Sacramento e del Rosario, la scuola di San Carlo, di Sant’Orsola, del Suffragio, la confraternita dei disciplini battuti militanti sotto il gonfalone di Santa Maria Maddalena di Bergamo. Entro la circoscrizione parrocchiale erano compresi l’oratorio di San Bernardino della confraternita dei disciplini, l’oratorio di San Defendo, di Sant’Anna delle Terziarie, di San Marco, di Sant’Alessandro, e gli oratori campestri di Santa Maria Maddalena governato dai disciplini, di Santa Croce, di San Martino, di San Giorgio, di San Lucio, della Santissima Trinità. Vi erano inoltre la chiesa di Santa Maria del Paradiso già di ragione dei padri serviti e il monastero delle monache dell’Ordine di Santa Chiara con l’annessa chiesa di Santa Maria Elisabetta. La comunità di Clusone, retta da un parroco, quindici sacerdoti e un chierico, contava a quest’epoca 1710 anime, di cui 1080 comunicate (Marenzi 1666-1667).
Secondo quanto si desume dalla serie dei registri sullo Stato del clero della diocesi, contenenti le relazioni dei vicari foranei dal 1734, la parrocchia di Clusone risultava a capo dell’omonima vicaria foranea (Stati del clero 1734-1822).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin avvenuta il 9 luglio 1779, nella parrocchiale figuravano la scuola del Santissimo Sacramento, presso l’altare maggiore, la scuola della Carità Fraterna, presso l’altare di San Gaetano, retta da sindaci, la scuola del Rosario presso l’altare omonimo, la scuola dei Morti, presso l’altare della Natività di Maria Vergine, la scuola di San Giuseppe presso l’altare omonimo, e la confraternita della Dottrina cristiana. Entro la circoscrizione parrocchiale era compreso un consorzio della Misericordia amministrato da sindaci. Vi esistevano gli oratori di San Bernardino, San Marco, San Filippo Neri e l’oratorio privato della famiglia Fogaccia. Gli oratori campestri erano: San Defendente, Santa Croce, San Martino, San Giorgio, Sant’Alessandro, Santissima Trinità, San Lucio. Si registrava inoltre la presenza dei monasteri delle monache francescane di Santa Maria del Paradiso, delle terziarie francescane di Sant’Anna, delle terziarie servite, delle orsoline. La comunità di Clusone era officiata da un curato beneficiato affiancato da venti cappellani (Visita Dolfin 1778-1781).
Nel 1861, la chiesa arcipresbiterale con residenza corale intitolata a "Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista" in Clusone risultava a capo dell’omonima vicaria IX. A quest’epoca la comunità contava 3852 anime ed era retta da un arciprete plebano vicario foraneo e da quindici sacerdoti. Entro la circoscrizione parrocchiale risultavano comprese le chiese dipendenti di Sant’Anna Madre di Maria Vergine, Sant’Orsola, Santissima Trinità, Santa Maria del Paradiso, Santa Croce, San Lucio martire e Santa Maria Maddalena (GDBg).
La comunità di Clusone rimase a capo dell’omonima vicaria fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu aggregata alla zona pastorale I, composta dalle parrocchie della vicaria di Ponte Nossa, Ardesio, Clusone, Gromo e Vilminore (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, è entrata a far parte del vicariato locale di Clusone-Ponte Nossa (decreto 27 maggio 1979).
Relazioni:
matrice di:
Fiorine 1964
Sovere [1597]
Ponte Selva 1940
Compresa in:
pieve di Clusone sec. X - 1568
vicaria foranea di Clusone 1568 - 1979
zona pastorale I 1971 - 1979
vicariato di Clusone-Ponte Nossa 1979 - [1989]
varianti denominative
parrocchia di Santa Maria Assunta
parrocchia di Santa Maria Assunta e San Giovanni Battista
ultima modifica: 31/08/2005
[ Roberta Frigeni ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/1500168/