parrocchia di San Rocco confessore 1733 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. In seguito alle istanze della contrada di Castagneta, la chiesa di San Rocco acquisì autonomia parrocchiale staccandosi da Santa Grata inter Vites con decreto 25 marzo 1733 del vescovo Antonio Redetti (decreto 25 marzo 1733).
In occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta nel 1781, presso la parrocchiale risultava eretta la confraternita dell’Orazione e Morte presso l’altare del Santissimo Crocefisso. Entro la circoscrizione parrocchiale risultavano compresi l’oratorio di ragione delle monache di San Benedetto e quello di ragione dei signori Rosciati. La comunità della parrocchia contava a quest’epoca 370 anime di cui 260 comunicate, ed era retta da un parroco mercenario affiancato da un cappellano confessore. La rendita del curato mercenario ammontava a 700 lire (Visita Dolfin 1778-1781).
Nell primo registro relativo allo Stato del clero della diocesi, contenente le relazioni dei vicari foranei a partire dall’anno 1734, la parrocchia di San Rocco, qualificata "sotto la prepositura di Santa Grata inter vites", risultava popolata da 322 anime di cui 240 comunicate (Stati del clero 1734-1822). Con le risoluzioni del decreto 22 giugno 1805 venne accorpata alla parrocchia di Santa Grata inter Vites (decreto 22 giugno 1805). Le disposizioni governative vennero recepite nel decreto attuativo promulgato dal vescovo Dolfin in data 10 gennaio 1806 (decreto 10 gennaio 1806). Probabilmente la normativa non ebbe immediata applicazione. Una nota d’archivio, datata 13 marzo 1806 ed indirizzata dalla Prefettura del dipartimento del Serio al vescovo di Bergamo, informa, infatti, dell’esistenza di un ricorso degli abitanti della contrada di Castagneta, in seguito al quale il prefetto rendeva nota la volontà di non comprendere la parrocchia di Castagneta, in quanto esterna alla città, nella riunione a Santa Grata inter Vites (Fascicoli parrocchiali, Castagneta).
Nello Stato del clero della diocesi dell’anno 1822, la parrocchia di Castagneta era censita tra le parrocchie cittadine, qualificata come di pertinenza della "Vicaria di Borgo Canale" (Stati del clero 1734-1822). Tale configurazione giuridica si protrasse fino al 1859, quando la parrocchia venne censita entro la circoscrizione delle parrocchie della "città e suburbio" (Stati del clero 1851-1859).
Nello Stato del clero della diocesi dell’anno 1861, la parrocchia X di "San Rocco" in Castagneta risultava censita come "parrocchia del circondario esterno". A quest’epoca la comunità contava 590 anime, ed era retta da un parroco, la cui nomina era "di padronato della vicinia", e da un coadiutore parrocchiale (GDBg).
La parrocchia di San Rocco confessore rimase compresa entro la circoscrizione suburbana fino alle successive modifiche dell’assetto territoriale della diocesi . Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di San Rocco confessore fu aggregata alla zona pastorale XVIII, composta dalle parrocchie della la zona periferica della città (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la parrocchia è entrata a far parte del vicariato urbano Nord-Ovest (decreto 27 maggio 1979).

Relazioni:
smembrata da:
Santa Grata inter vites 1733
riunita a:
Santa Grata inter vites 1805

compresa in:
parrocchie cittadine 1733 - [1822]
parrocchie suburbane [1861] - 1979
zona pastorale XVIII 1971 - 1979
vicariato urbano Nord-Ovest 1979 - [1989]

ultima modifica: 31/08/2005

[ Roberta Frigeni ]