vicariato foraneo di Ardesio sec. XVI - 1979
Vicaria foranea della diocesi di Bergamo, nata per smembramento della pieve di Clusone.
In seguito all'istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565, i confini pievani di Clusone risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica vicariale, sia pure articolata in due aree. Fin dalla promulgazione di tali disposizioni il parroco di Ardesio risultava godere della dignità di vicario su una delle due porzioni in cui era stata divisa l'antica pieve di Clusone. Negli articoli sinodali, risultavano sottoposte all'autorità del vicario di Ardesio le parrocchie di Santa Maria di Gromo San Marino, dei Santi Giacomo e Vincenzo di Gromo, di Sant'Antonio di Piario, di Santa Maria Assunta di Valgoglio, di San Pietro di Novazza, di San Giorgio di Ardesio, di San Matteo di Villa d'Ogna, di San Giovanni Battista di Ogna, di San Bernardo di Nasolino, di Santa Margherita di Valzurio, di San Pietro di Parre, di Sant'Andrea di Premolo, di San Martino di Gorno, di Santa Maria Assunta di Oneta (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
Nel XVII secolo, il cospicuo nucleo di chiese originariamente sottoposte alla plebania di Clusone veniva spartito tra quattro circoscrizioni vicariali, ossia tra le vicarie di Clusone, Oneta (le parrocchie di Ogna, Villa d'Ogna, Parre, Premolo, Gorno, Oneta), Ardesio (le parrocchie di Gromo, Gromo San Marino, Valgoglio, Novazza) e Sovere (le parrocchie di Cerete Alto, Cerete Basso).
In occasione della visita pastorale del vescovo Barbarigo, avvenuta tra il 1658 e il 1659, la vicaria foranea di Ardesio risultava composta, oltre che dalle succitate parrocchie acquisite dalla vicaria di Clusone, dalle comunità di Valcanale, separata dalla chiesa di Ardesio (Fascicoli parrocchiali, Valcanale), di Boario, separata da Gromo nel 1677 (decreto 18 febbraio 1677), di Gandellino, smembrata da Gromo San Marino (Pagnoni 1992), di Fiumenero e di Bondione (Montanari 1997). Queste ultime due parrocchie furono stralciate dalla vicaria di Scalve, come attesta una nota d'archivio, che menziona, nel 1686, l'"assegnazione già fatta dal Barbarigo di Bondione e di Fiumenero al vicariato foraneo di Ardesio" (Fascicoli parrocchiali, Ardesio). Una successiva nota d'archivio, in data 24 maggio 1690, attestava il ritorno della suddette parrocchie alla vicaria di Scalve, a motivo di una più diligente cura pastorale (Fascicoli parrocchiali, Vilminore).
Nel 1734, come attestano i registri relativi allo Stato del clero della diocesi per quell'anno, Ardesio non risultava più sede di vicaria, sostituita in tale dignità dalla parrocchia di Gromo, che sovrintendeva sulle comunità di Ardesio, Novazza, Valcanale, Boario, Gromo San Marino, Valgoglio, Gandellino e Bani. Quest'ultima, di recente aggregazione alla vicaria, era stata smembrata dalla matrice di Ardesio nel 1711 (decreto 2 giugno 1711). Entro la medesima fonte, a partire dal 1763, la comunità di Ardesio tornava a rivestire il ruolo di caput-vicariae (Stati del clero 1734-1822)
Dal 1857 si hanno attestazioni del passaggio dalla vicaria di Vilminore a quella di Ardesio delle comunità di Bondione e di Fiumenero, già ad essa aggregate dalla metà del XVII secolo sino al 1690, con l'aggiunta di Lizzola (Stati del clero 1851-1859). Tale dato è confermato dall'analisi del registro dello Stato del clero della diocesi di Bergamo relativo all'anno 1861, in cui la parrocchia di San Giorgio martire risulta a capo della vicaria III di Ardesio, cui erano sottoposte le comunità di Bani, Boario, Bondione, Fiumenero, Gandellino, Gromo, Gromo San Marino, Lizzola, Novazza, Valcanale, e Valgoglio (GDB).
Nel 1908, la vicaria di Ardesio veniva smembrata a favore della nuova vicaria di Gromo San Giacomo, eretta dal vescovo Giacomo Maria Radini Tedeschi con decreto 4 marzo 1908. Passavano alla nascente vicaria le parrocchie di Boario, Bondione, Fiumenero, Gandellino, Gromo San Giacomo, Gromo San Martino, Lizzola, Novazza, e Valgoglio; restavano invece sottoposte ad Ardesio le parrocchie di Bani e di Vacanale (decreto 4 marzo 1908).
Data l'esiguità territoriale della circoscrizione vicariale facente capo ad Ardesio, lo stesso vescovo Radini Tedeschi provvide, con decreto 19 giugno 1912, ad un nuova costituzione della vicaria foranea di Ardesio, attraverso l'annessione delle parrocchie di Piario, Villa d'Ogna, Ogna, Nasolino e Valzurio, smembrate dalla vicaria di Clusone (Fascicoli parrocchiali, Ardesio).
La parrocchia di Ardesio restò a capo dell'omonima vicaria fino alle successive modifiche dell'assetto territoriale della diocesi di Bergamo. Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali (decreto 28 giugno 1971), la diocesi veniva divisa in diciotto circoscrizioni e la vicaria di Ardesio, insieme alle parrocchie delle vicarie di Clusone, Ponte Nossa, Gromo e Vilminore, entrava a far parte della zona pastorale I.
A quest'epoca la vicaria di Ardesio comprendeva le parrocchie suddette, con l'aggiunta della parrocchia interna del Groppino. Con l'abolizione dei vicariati foranei e l'erezione dei vicariati locali nella diocesi (decreto 27 maggio 1979), fu istituito il vicariato di Ardesio-Gromo, in cui confluirono le medesime parrocchie.
ultima modifica: 03/01/2006
[ Roberta Frigeni ]
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