parrocchia di San Michele sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Esiste menzione di una chiesa con dignità parrocchiale in località Bedulita dal XVI secolo. Bedulita risulta infatti censita nel registro delle commende episcopali recante le nomine di quei parroci, né mercenari né titolari di benefici, ma confermati dal vescovo ogni sei mesi e stipendiati dalla comunità presso la quale si trovavano ad officiare a causa dell’esiguità del beneficio parrocchiale, insufficiente a mantenere il curato (Commende 1550-1597). La parrocchia di Bedulita, compresa entro la pieve di Almenno, lì vi restò, anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata del vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Almenno risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Nei verbali della visita apostolica dell’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo,infatti, la parrocchia di San Michele, compariva ancora citata nella pieve di Almenno. Il 16 ottobre 1575, il cadinale Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di questa località, vi annotava la presenza di cinque altari. All’altare della Beata Vergine Maria era eretta la scuola con il medesimo titolo e, nella parrocchia, era anche annotata la presenza della scuola del Santissimo Sacramento. Il clero era composto da un curato mercenario (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, già durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Bedulita risultava essere compresa nella vicaria di Almenno San Salvatore. A quest’epoca, il clero era composto da un sacerdote e le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario, e la scuola della dottrina cristiana (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa di Bedulita, sotto l’invocazione di San Michele arcangelo, figurava inserita nella circoscrizione di Almenno. Aveva cinque altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro i confini della parrocchia esisteva un oratorio dedicato a San Pantaleone. Il clero era costituito da un solo curato titolato che era preposto alla cura di 340 parrocchiani, di cui comunicati 200 (Marenzi 1666-1667).
Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Bedulita risultava comparire come inserita nel vicariato di Almenno, entro cui vi restò fino al successivo riassetto ecclesiastico territoriale (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Bedulita in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva cinque altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, sotto il titolo della Beata Vergine Maria, era aggregata la confraternita del Rosario e al terzo, dedicato al Sant’Antonio di Padova, era istituita la scuola della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia si trovava l’oratorio di San Pantaleone. Il clero era costituito da un curato mercenario e da altri due sacerdoti. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 2942, di cui 2190 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Bedulita intitolata a San Michele, di nomina popolare, aveva la cura di 507 parrocchiani. Il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore parrocchiale e altri due sacerdoti(GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di San Michele di Bedulita, fu aggregata alla zona pastorale VII composta dalle parrocchie della vicaria di Almenno e quelle della vicaria di Rota Fuori con l’aggiunta delle parrocchie di Palazzago e Burligo (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Rota Imagna (decreto 27 maggio 1979).
ultima modifica: 31/08/2005
[ Veronica Vitali ]
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