parrocchia di San Giorgio martire sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. E’ del 929 la prima attestazione dell’esistenza di una chiesa a Treviolo con il titolo di "basilica sancti Georgii" (Pergamene archivi Bergamo 1988). La piccola chiesa doveva dipendere allora dalla cattedrale di Sant’Alessandro in Bergamo. In una pergamena del 1174, la chiesa di Treviolo compare con il titolo di "Ecclesia" e quindi si presume che tale titolo equivalga al riconoscimento della costituzione giuridica della chiesa di san Giorgio come battesimale (Pesenti 1998). Al sinodo diocesano del 1304, è attestata la presenza di "Fredericus presbiter" rappresentante della chiesa di San Giorgio di Treviolo (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Tra le fonti di carattere generale, ulteriore menzione di questa chiesa risale ancora al XIV secolo e precisamente a una serie di fascicoli che registravano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di Treviolo, che viene nominata nella "nota" delle chiese della diocesi come dipendente dalla pieve di Lallio. Dall’attestazione dei redditi ricaviamo che nella chiesa di San Giorgio era censito un solo beneficio (Nota ecclesiarum 1360).
Nel 1555 furono fissati formalmente, dal vescovo Soranzo, durante la sua visita pastorale, i confini della parrocchia (Visita Soranzo, 1555) che rimasero in vigore fin verso la metà del XIX secolo. La parrocchia di Treviolo restò compresa entro la pieve di Lallio anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Lallio risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
Nel 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, visitando la parrocchia di San Giorgio a Treviolo, trovò che la cura era di circa 350 anime. Erano presenti la scuola del Corpo di Cristo e dei disciplinati di Sant’Anna (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, erano presenti due nuove confraternite, quella del Rosario e quella della dottrina cristiana. Il numero dei parrocchiani era pari a 560 (Montanari 1997). Nel 1666, le anime in tutto erano 633 di cui comunicati 446. Entro i confini della parrocchia era citato l’oratorio dedicato alla Beata Vergine Maria nella contrada della Roncola (Marenzi 1666). Nella relazione fatta dal parroco per la visita pastorale del vescovo Dolfin, il beneficio di Treviolo risulta pari a 250 ducati. La parrocchia era governata da un parroco e da altri due sacerdoti. Vi erano erette la scuola del Santissimo Sacramento, dal 1607, la confraternita del Rosario, dal 1608, e dei disciplini di Santa Maria Maddalena. Entro la circoscrizione parrocchiale di Treviolo c’erano due oratori, uno dedicato alla Beata Vergine, l’altro intitolato a San Francesco Saverio di ragione della famiglia Tomini Foresti. Anche in questa chiesa, in ottemperanza alle direttive di San Carlo Borromeo, si esercitava tutte le domeniche la dottrina cristiana sia per i maschi che per le femmine. La parrocchia contava complessivamente 784 anime (Visita Dolfin 1778-1781). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Treviolo risultava inserita nella vicaria di Lallio (Stati del clero 1734-1822).
Nel 1820 dalla chiesa parrocchiale di Treviolo dipendeva l’oratorio dedicato alla Vergine Maria nella contrada della Roncola. Nello stato del clero del 1861, si manzionava anche un secondo oratorio pubblico, dedicato a San Spiridone (GDBg), sostituito nel 1911 da quello dell’Immacolata (Pesenti 1998). La configurazione del territorio parrocchiale subì una variazione significativa nel 1931 quando, con l’istituzione del vicariato autonomo della Roncola, venne sottratto a Treviolo la parte del territorio parrocchiale degradante verso il Brembo (decreto 11 maggio 1931). A seguito del passaggio di sede vicariale da Lallio a Stezzano, la parrocchia di Treviolo, fu sottoposta a quest’ultima parrocchia (decreto 24 giugno 1935) e dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, venne compresa nella zona pastorale X (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la comunità di Treviolo è entrata a far parte del vicariato di Dalmine-Stezzano (decreto 27 maggio 1979).
ultima modifica: 05/09/2005
[ Veronica Vitali ]
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