parrocchia dei Santi Vito, Modesto e Crescenza martiri 1965 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Tra le fonti di carattere generale, esiste menzione di una chiesa in località Guzzanica fin dal XIII secolo. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, infatti, risultava inserita nel primiceriato di Lallio (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Nel 1304, tra i partecipanti al Sinodo diocesano di quell’anno, è attestata la presenza di "Petrus de Roetta clericus" della chiesa di San Vito e Modesto di Guzzanica (Chiese di Bergamo sottoposte a censo).
Sempre tra le fonti di carattere generale, successiva attestazione di una chiesa in Guzzanica risale al XIV secolo e precisamente a una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa dei Santi Vito e Modesto di Guzzanica, nella pieve di Lallio. Dall’attestazione dei redditi ricaviamo che nella chiesa dei Santi Vito e Modesto erano censiti due benefici (Nota ecclesiarum 1360). Guzzanica restò compresa entro la pieve di Lallio, anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Lallio risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
Nella giurisdizione sulla chiesa dei Santi Vito e Modesto di Guzzanica, nell’epoca post-tridentina, si susseguirono dapprima la parrocchia di Sabbio e poi quella di Sforzatica d’Oleno. Durante la visita pastorale del vescovo Giovanni Emo, la comunità di Sforzatica Santa Maria e la chiesa di Guzzanica erano citate come rette e curate dallo stesso parroco. In questa occasione il vescovo incoraggiava gli uomini del luogo a continuare la fabbrica della chiesa e a provvedere a munirla dei paramenti sacri (Visita Emo 1612-1613). Nel corso del XVII secolo l’oratorio di San Vito e Modesto di Guzzanica serviva a circa 300 anime che vi si radunavano solitamente per il culto divino (Effemeride). All’epoca della visita pastorale del vescovo Dolfin, vi celebrava messa un cappellano residente (Visita Dolfin 1778-1781). Nel 1820 i parrocchiani che gravitavano intorno a questo oratorio erano circa 120 (Maironi da Ponte). La contrada di Guzzanica assunse una sua indipendenza solo nel 1958 quando, per divisione dalle parrocchie di Sforzatica Santa Maria e Sforzatica Sant’Andrea, venne a costituirsi in vicariato autonomo (decreto 25 luglio 1958), poi eretto canonicamente in parrocchia con decreto vescovile 31 marzo 1965 (decreto 31 marzo 1965); ottenne il riconoscimento civile il 29 novembre dello stesso anno (decreto 29 novembre 1965). Inserita nella vicaria di Dalmine, con la riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, fu compresa nella zona pastorale X (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la parrocchia dei Santi Vito, Modesto e Crescenza martiri è entrata a far parte del vicariato di Dalmine-Stezzano(decreto 27 maggio 1979).
ultima modifica: 31/08/2005
[ Veronica Vitali ]
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