parrocchia di Santa Maria d'Oleno sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa di Santa Maria d’Oleno, a metà del XIII secolo, è attestata con il suo chierico "Guillelmus Lacaronibus", tra le chiese sottoposte a censo del primiceriato di Lallio (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Tra le fonti di carattere generale, si trova ulteriore menzione di una chiesa d’Oleno dedicata a Santa Maria, nel XIV secolo: di quell’epoca, infatti, ci sono pervenuti una serie di fascicoli che registravano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava dapprima un indice generale, "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, per poi specificare per ciascuno di essi le rendite e la tassa, nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di Santa Maria d’Oleno, nella pieve di Lallio. Dall’attestazione dei redditi ricaviamo che in questa chiesa erano censiti due benefici (Nota ecclesiarum 1360). La parrocchia di Sforzatica d’Oleno restò compresa entro la pieve di Lallio, anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro, in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Lallio risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
Il 17 settembre 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, segnalava che la chiesa di Santa Maria de Oleno di Sforzatica, nella pieve di Lallio, era una chiesa campestre e che, secondo l’uso comune, era ritenuta consacrata. Risultava essere lontana dalla menzionata località di Sforzatica, tant’è che per avere l’olio santo, di cui la chiesa era sprovvista, ci si doveva rivolgere alla chiesa di Sant’Andrea. Nei decreti emanati al termine della visita, si impose l’obbligo di erigere la scuola del Santissimo Sacramento e della dottrina cristiana (Visita Borromeo 1575). Nella seconda metà del XVII secolo, la cura della comunità di Sforzatica, intitolata all’Incarnazione della Gloriosissima Vergine Maria, aveva 294 anime, di cui 190 da comunione, con le Scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e dei disciplini battuti (Marenzi 1666-1667). Nella sua circoscrizione figurava anche l’oratorio dei Santi Vito e Modesto di Guzzanica (Effemeride). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Sforzatica d’Oleno risultava inserita nella vicaria di Lallio (Stati del clero 1734-1822).
Nel 1781, ai tempi della visita del vescovo Dolfin, la chiesa appariva sotto il titolo della Natività di Maria Santissima. A ogni altare era eretta una scuola; erano attestate quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario e della Beata Vergine del Carmine, e dei disciplini di Santa Maria Maddalena. In questa parrocchia era sito l’oratorio dei Santi Vito, Modesto e Crescenza nella contrada di Guzzanica, in cui celebrava messa un cappellano che lì vi abitava. Il clero era costituito dal parroco, dal viceparroco, che officiava alla cascina della Vailetta e da un parrocchiano, appena ordinato sacerdote, in attesa di cappellania. L’entrata netta del beneficio parrocchiale non arrivava a 1000 monete correnti. Le anime in tutto erano circa 400, da comunione 290 (Visita Dolfin 1778-1781). Nel XIX secolo, la chiesa parrocchiale risultava intitolata alla Natività di Maria Vergine, continuava a far parte della vicaria di Lallio e aveva suoi sottoposti l’oratorio San Vito e della Beata Vergine Addolorata. A quest’epoca le anime computate erano 667 (GDBg).
La parrocchia di Sforzatica Santa Maria, passò alla vicaria foranea di Stezzano nel 1935 (decreto 24 giugno 1935), ma nel 1957, quando tutte le parrocchie del comune di Dalmine si costituirono in un nuovo vicariato foraneo, Sforzatica d’Oleno entrò a farne parte (decreto 13 maggio 1957). Questa comunità, insieme al vicariato di Dalmine in cui era inserita, con la riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, venne compresa nella zona pastorale X (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi (decreto 27 maggio 1979), è entrata a far parte del vicariato di Dalmine-Stezzano. Nel 1986, con il decreto del ministero dell’interno che risolveva di conferire la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto alle parrocchie della diocesi di Bergamo, il beneficio della parrocchia di Santa Maria d’Oleno, confluì per una parte alla parrocchia del Sacro Cuore Immacolato di Maria a Brembo di Sforzarica (decreto 20 novembre 1986).
ultima modifica: 05/09/2005
[ Veronica Vitali ]
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