parrocchia di Santa Maria Assunta sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Tra le fonti di carattere generale, esiste menzione di una chiesa in località Gandino fin dal XIII secolo. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, infatti, risultava censita in Gandino, allora dipendente dalla pieve di Nembro, la "ecclesia" di Santa Maria. Ulteriore menzione di chiese in Gandino si trova nell’elenco delle chiese e loro rappresentanti al sinodo bergamasco del 1304 indetto dal vescovo Giovanni da Scanzo. In tale fonte è infatti nominata la chiesa di San Michele e Alessandro di Gandino con il suoi rappresentante "Albertus presbiter" (Chiese di Bergamo sottoposte a censo).
Ancora tra le fonti di carattere generale, successiva attestazione della presenza di chiese in Gandino risale al XIV secolo e precisamente a una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di Gandino, nella pieve di Nembro. Dall’attestazione dei redditi ricaviamo che nella chiesa Santa Maria erano censiti tre benefici (Nota ecclesiarum 1360). La comunità di Gandino compariva ancora tra le parrocchie sottoposte alla giurisdizione di Nembro nel 1424 (Ronchetti 1818) ma secondo quanto riportato da Fornoni, acquisì la sua autonomia già nel 1459, quando, con privilegio di papa Pio II in data 8 agosto, la chiesa venne eretta in prepositurale plebana (Fornoni 1914). La parrocchia di Gandino risulta censita nel registro manoscritto relativo agli anni 1546-1560, recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo (Iuspatronati 1546-1560).
Diventata sede di plebania, rimase a capo dell’omonima circoscrizione anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Gandino risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Il 9 ottobre 1575, l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa arcipresbiterale di Santa Maria di Gandino, annotava la presenza di un "prepositus" e di un coadiutore titolato. Nei confini della parrocchia esisteva la chiesa di Santa Croce dei disciplini, la chiesa di San Giuseppe, in cui aveva sede l’omonima scuola, la chiesa di Santa Maria del convento dei frati minori, al cui altare della Concezione era eretta l’omonima scuola, la chiesa di San Bartolomeo e la chiesa di San Giacomo in Cirano. Nella parrocchia inoltre erano eretti il consorzio della Misericordia, la scuola del Santissimo Sacramento, la scuola di San Pietro, aggregata all’omonimo altare della chiesa parrocchiale (Visita Borromeo 1575). Nel manoscritto del 1577, attestante i benefici delle chiese di Bergamo, la chiesa parrocchiale di Santa Maria compariva con il titolo di prepositurale (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577).
Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Gandino, capo dell’omonima vicaria, era attestata con un beneficio dal reddito pari a 100 scudi. Il clero era composto da sei sacerdoti, da diciotto cappellani e da dodici chierici. Le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini, del Nome di Gesù; vi erano inoltre la scuola della dottrina cristiana e il consorzio della Misericordia (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa collegiata prepositurale plebana di Gandino nella Val Seriana inferiore, sotto l’invocazione dell’Assunzione della Beatissima Vergine Maria, figurava essere iuspatronato della vicinia e a capo dell’omonima pieve. Aveva undici altari e vi erano erette le scuole del: Santissimo Sacramento, del Rosario, del Nome di Gesù, del Suffragio dei morti, della Cintura, della Santissima Trinità nella chiesa di San Giacomo apostolo, dei disciplini bianchi, nell’oratorio di Santa Croce, e dei disciplini neri nell’oratorio di San Giuseppe. Entro i confini della parrocchia esistevano l’oratorio campestre dedicato a San Bartolomeo apostolo e a San Gottardo; e l’oratorio di San Rocco. Era registrata anche la presenza di un convento dei frati minori riformati con una loro chiesa e un monastero di monache benedettine dedicato a San Carlo. Il clero era costituito dal prevosto beneficiato dallo iuspatronato della vicinia, da un curato beneficiato, e da altri trentacinque sacerdoti. Costoro erano preposti alla cura di 2397 parrocchiani, di cui comunicati 1806 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Gandino risultava a capo del’omonima giurisdizione ecclesiastica (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Gandino in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale era stata eretta nel 1459 sotto il titolo dell’Assunzione di Maria Vergine. La chiesa aveva undici altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al settimo, sotto il titolo della Beata Vergine della Consolazione, era istituita la confraternita dei Cinturati; all’ottavo, intitolato al Santo Rosario, era menzionata l’omonima confraternita; al nono, dedicato al Santissimo Nome di Gesù, era presente la scuola con la medesima denominazione; al decimo, sotto il titolo della Santissima Trinità, era eretta la scuola della dottrina cristiana. Inoltre nella parrocchia era registrata la presenza del consorzio della Misericordia, di un monastero di monache benedettine, di un convento di frati e di un collegio di terziarie. Entro i confini della parrocchia erano registrati gli oratori dell’Ospedale, di Santa Croce, l’oratorio di San Giuseppe, quello del Suffragio, quello delle orfanelle, quello di San Pietro, quello di San Giacomo nella località di Cirano, l’oratorio di San Gottardo e quello di San Rocco. Il clero era costituito da quarantuno sacerdoti e da cinque chierici. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 2942, di cui 2190 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Gandino intitolata a Santa Maria Assunta, di nomina popolare, aveva la cura di 3610 anime e le chiese dipendenti risultavano essere otto: la chiesa di San Giacomo maggiore apostolo in Cirano, quella di Santa Croce, quella della Natività di Maria Vergine, la chiesa della Presentazione di Maria Vergine, quello di San Giuseppe, di San Carlo Borromeo, di San Rocco confessore e la chiesa di San Bartolomeo apostolo. Il clero era composto, oltre che dal prevosto plebano, vicario foraneo, da quindici sacerdoti (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di Santa Maria di Gandino fu aggregata alla zona pastorale II, composta dalle parrocchie della vicaria di Gazzaniga e da quelle della vicaria di Gandino (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Gandino (decreto 27 maggio 1979).
ultima modifica: 31/08/2005
[ Veronica Vitali ]
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