parrocchia dei Santi Simone e Giuda apostoli sec. XVI - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Secondo quanto riportato da Pagnoni, la chiesa di Corna Imagna si rese canonicamente autonoma dalla chiesa matrice di Santa Maria Assunta di Locatello il 19 ottobre 1540, ad opera del vescovo Pietro Lippomani (Pagnoni 1992). La parrocchia di Corna Imagna è censita nel registro delle commende episcopali recante le nomine di quei parroci, né mercenari né titolari di benefici, ma confermati dal vescovo ogni sei mesi e stipendiati dalla comunità presso la quale si trovavano ad officiare a causa dell’esiguità del beneficio parrocchiale, insufficiente a mantenere il curato (Commende 1550-1597). La parrocchia di Corna restò compresa entro la pieve di Almenno anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568 e in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Almenno risultavano ricalcati dalla nuova struttura vicariale (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Il 13 ottobre 1575 l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di San Simone di Corna Imagna, vi annotava la presenza di tre altari. Il reddito annuo per il mantenimento del curato mercenario era computato in 99 lire imperiali. Non era annotata la presenza della scuola della dottrina cristiana e neppure quella del Santissimo Sacramento, la quale, però, venne eretta in occasione di quella visita apostolica, secondo la consuetudine della provincia ecclesiastica milanese (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Corna Imagna risultava essere ancora compresa nella vicaria di Almenno San Salvatore. Il clero era costitutito dal solo parroco. Le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento e del Rosario (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, San Simone figurava mercenaria del comune e sotto la giurisdizione di Almenno. Aveva due altari e al secondo era eretta la scuola del Rosario. Il clero era costituito dal curato mercenario che era preposto alla cura di 136 parrocchiani, di cui i comunicati erano 90 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Corna, nella prima annata, risultava inserita nel vicariato di Almenno; nel 1763 compariva nella vicaria di Almè; nel 1784 nella circoscrizione di Berbenno e nel 1822 era sottoposta al parrocco di Rota fuori, in quell’anno vicario foraneo (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Corna Imagna in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annota che la chiesa parrocchiale aveva tre altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; mentre al secondo, del Santissimo Rosario, era aggregata l’omonima confraternita. Il clero era costituito da un curato mercenario e da un altro sacerdote. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 280, di cui 204 comunicati. Nella parrocchia veniva inoltre praticata la dottrina cristiana (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Corna, di nomina popolare, aveva la cura di 397 parrocchiani. Il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore parrocchiale. La parrocchia era compresa nella vicaria di Rota-Fuori (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia dei Santi Simone e Giuda apostoli di Corna Imagna fu aggregata alla zona pastorale VII, composta dalle parrocchie della vicaria di Rota fuori e da quelle della vicaria di Almenno San Salvatore con l’aggiunta delle parrocchie di Palazzago e Burligo (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Rota Imagna (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 31/08/2005

[ Veronica Vitali ]