parrocchia di San Giacomo apostolo 1464 - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Come attestato nel registro censuale redatto sotto l’episcopato Soranzo, la chiesa di San Giacomo di Selino venne eretta parrocchiale, per divisone dalla chiesa di Sant’Antonio di Berbenno, con atto del notaio Giovanni Francesco Salvetti, il 30 aprile 1464 (Censuale Soranzo 1550-1558; Censuale Barozzi 1464).
Ulteriore menzione della parrocchia di Selino si ritrova nel registro delle commende episcopali recante le nomine di quei parroci, né mercenari né titolari di benefici, ma confermati dal vescovo ogni sei mesi e stipendiati dalla comunità presso la quale si trovavano ad officiare a causa dell’esiguità del beneficio parrocchiale, insufficiente a mantenere il curato (Commende 1550-1597). La parrocchia di Selino restò compresa entro la pieve di Almenno anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro, in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Almenno risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Il 12 ottobre 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di San Giacomo di Selino, vi annotava la presenza di tre altari. La parrocchia, priva di beneficio, dipendeva dalla vicinia per il mantenimento del curato, la quale erogava annualmente una somma di 100 lire imperiali a questo fine. Non si teneva la scuola della dottrina cristiana, mentre era presente una scuola di Santa Maria (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Selino risultava compresa nella vicaria di Almenno San Salvatore. Il clero era costituito da un solo sacerdote curato (Montanari 1997). Nel sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, figurava inserita nella pieve di Almenno, avente tre altari e con erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Il clero era costituito dal curato titolato che era preposto alla cura di 520 parrocchiani, di cui comunicati 354 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Selino, nella prima annata, risultava inserita nel vicariato di Almenno; nel 1763 compariva nella vicaria di Almè; nel 1784 nella circoscrizione di Berbenno e nel 1822 era sottoposta al parroco di Rota Fuori, in quell’anno vicario foraneo (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Selino, in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si faceva memoria che la chiesa parrocchiale, dapprima mercenaria, era diventata beneficiata nell’anno 1662. La chiesa aveva tre altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, intitolato alla Beatissima Vergine, era aggregata la confraternita del Santo Rosario e al terzo, dedicato a San Pietro, era istituita la scuola della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia non erano registrati oratori, se non quello privato di casa Roncalli Battora. Il clero era costituito da un parroco beneficiato e da un cappellano. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 301, di cui 196 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Selino intitolata a San Giacomo apostolo, aveva la cura di 322 parrocchiani. Il clero era costituito dal parroco e da un coadiutore parrocchiale. La parrocchia era compresa nella vicaria di Rota Fuori (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia dei San Giacomo apostolo di Selino, nella vicariato di Rota Fuori, fu aggregata alla zona pastorale VII, composta dalle parrocchie della vicaria di Rota Fuori e da quelle della vicaria di Almenno San Salvatore con l’aggiunta delle parrocchie di Palazzago e Burligo (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Rota Imagna (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 05/09/2005

[ Veronica Vitali ]