parrocchia di Santa Maria Assunta e San Gallo sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Tra le fonti di carattere generale, esiste menzione di una chiesa in località San Gallo, almeno dal XIV secolo. Nell’elenco delle chiese rappresentate al sinodo bergamasco del 1304, è nominato "Bonincontrus presbiter" della chiesa di San Gallo (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Sempre tra le fonti di carattere generale, successiva attestazione di una chiesa in San Gallo risale al XIV secolo e precisamente a una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti, riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di San Gallo, dipendente dalla pieve di Dossena, censita con un solo beneficio (Nota ecclesiarum 1360). Secondo quanto riportato da Pagnoni, la chiesa di San Gallo fu confermata autonoma e consacrata il 22 aprile 1447, dal vescovo Polidoro Foscari ed eretta in iuspatronato della comunità nel 1532 (Pagnoni 1992). La parrocchia di San Gallo risulta anche censita nel registro manoscritto relativo agli anni 1546-1560, recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo (Iuspatronati 1546-1560). Rimase inserita nella pieve di Dossena anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Dossena risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Il 29 settembre 1575, Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di Santa Maria Assunta di San Gallo, nella pieve di Dossena, vi annotava la presenza di tre altari. La parrocchia, priva di beneficio, era di iuspatronato della vicinia. Era registrata la presenza di un rettore e di un cappellano, preposto alla cappellania di San Gottardo. I parrocchiani erano circa 150, di cui 92 comunicati. Nella comunità si teneva la scuola della dottrina cristiana ed era istituita la scuola della Vergine Maria. Nei confini della parrocchia esisteva la cappella di Santa Maria, nella contrada della Costa (Visita Borromeo 1575). Nel manoscritto del 1577, attestante i benefici delle chiese di Bergamo, il beneficio parrocchiale risultava menzionato sotto il titolo di Santa Maria (Beneficiorum ecclesiasticorum 1577). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di San Gallo compariva aggregata alla vicaria di Dossena. Era attestata come iuspatronato della vicinia, con una rendita pari 117 lire. Il clero era composto da un sacerdote. Le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Concezione della Beata Vergine Maria (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa di San Gallo, sotto l’invocazione dell’Ascensione della Madonna, figurava iuspatronato del comune. Aveva tre altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro i confini della parrocchia esistevano gli oratori di Santa Maria di Nives, nella contrada della Costa, San Francesco e San Rocco. Il clero era costituito da un curato beneficiato che erano preposto alla cura di 402 parrocchiani, di cui comunicati 252 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di San Gallo risultava inserita nella circoscrizione ecclesiastica di San Giovanni Bianco, tranne nell’anno 1784, quando figurava sottoposta al parroco di Fuipiano al Brembo, in quell’anno vicario foraneo (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di San Gallo in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale era eretta sotto il titolo dell’Annunciazione della Beata Vergine Maria e di San Gallo. La chiesa aveva quattro altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, intitolato all’Immacolata Concezione, era istituita l’omonima confraternita; al terzo, sotto il titolo del Santissimo Rosario, c’era la scuola dal medesimo nome; al quarto, dedicato a Sant’Antonio di Padova, era istituita la scuola della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia erano registrati inoltre, gli oratori della Beata Vergine Maria della Costa sotto il titolo della Madonna della Neve, un oratorio di ragione privata nella contrada del Piazzo, quello di San Rocco. Era poi menzionata la presenza di un convento dei frati cappuccini. Il clero era costituito da un curato mercenario e da altri tre sacerdoti. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 650, di cui 400 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di San Gallo intitolata a Santa Maria Assunta, di nomina popolare, aveva la cura di 719 parrocchiani. Gli oratori dipendenti risultavano essere quello della Beata Vergine del Rosario a Caderizzi, Presentazione di Maria Vergine in Antea, San Rocco e il santuario di Maria alla Costa. Il clero era costituito dal parroco, da un coadiutore parrocchiale e altri due sacerdoti, di cui uno cappellano della Beata Vergine della Costa e l’altro cappellano nell’oratorio di Antea. La parrocchia era inserita nel vicariato di San Giovanni Bianco (GDBg)
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di Santa Maria Assunta e di San Gallo di San Gallo, nella vicaria di San Giovanni Bianco, fu aggregata alla zona pastorale V, composta dalle parrocchie delle vicarie di San Giovanni Bianco, Serina, Brembilla, Selvino, Zogno e Sottochiesa (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di San Giovanni Bianco-Sottochiesa (decreto 27 maggio 1979).
ultima modifica: 05/09/2005
[ Veronica Vitali ]
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