parrocchia di Santa Maria Annunciata sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Secondo quanto riportato da A. Pesenti, la chiesa di Serina era già attestata nel Libro censuale redatto nel 1464, sotto l’episcopato di Giovanni Barozzi, con il titolo di parrocchiale e come di recente smembramento dalla parrocchia di Lepreno (Diocesi di Bergamo 1988). Ulteriore testimonianza della parrocchia di Serina si trova nel registro manoscritto relativo agli anni 1546-1560, in cui compare censita nell’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo (Iuspatronati 1546-1560). In seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro, in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568 e in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565, la parrocchia di Serina appariva inserita nella pieve di Dossena. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Dossena risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Il 25 settembre 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di Santa Maria Vergine di Serina Alta, vi annotava la presenza di sette altari. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale era di circa 200 lire. Era registrata la presenza di un parroco titolato, vicario foraneo, che aveva in cura circa 1125 anime, di cui 555 comunicati. Si teneva la scuola della dottrina cristiana. Erano istituite all’altare maggiore la scuola del Santissimo Sacramento e al secondo altare la scuola della Beata Vergine Maria. Inoltre erano menzionate la scuola della Santa Croce, quella dei disciplini, il consorzio della Misericordia e un Monte di Pietà. Nei confini della parrocchia esistevano le chiese di Santa Margherita, Sant’Antonio, Santi Rocco e Sebastiano nella contrada del Bosco (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Serina risultava inserita nella vicaria di Dossena. Era attestata con un beneficio dal reddito pari a 363 lire. Il clero era composto da nove sacerdoti. Le confraternite erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Concezione della Beata Vergine, dei disciplini, del Suffragio, della Croce; vi erano poi la scuola della dottrina cristiana, il consorzio della Misericordia e un Monte di Pietà. Inoltre presso l’oratorio di San Rocco del Bosco, a cui era anche deputato un cappellano, erano erette la scuola del Suffragio e quella della Vergine del Carmine (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Serina nella Val Brembana superiore, sotto l’invocazione di Santa Maria Madre di Dio, aveva sette altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, dell’Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria, della Cintura, della Morte, della Santa Croce e della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia era eretto un luogo pio della Misericordia. Vi si trovava un oratorio dedicato a San Bernardino, in cui era eretta la confraternita dei disciplini; e gli oratori di San Rocco, San Gottardo nella contrada di Valpiana, Santi Filippo e Giacomo apostoli, Santi Antonio di Padova e San Tommaso d’Aquino nella contrada di Carona, Santa Margherita in località Piazza, Santissima Trinità, San Rocco in contrada del Bosco e San Salvatore. Il clero era costituito dal curato titolato e da due cappellani. Costoro erano preposti alla cura di 690 parrocchiani, di cui comunicati 468 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Serina risultava inserita nella vicaria di Dossena (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Serina, in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa prepositurale era stata eretta sotto il titolo di Santa Maria Annunciata, per separazione dalla chiesa dei Santi Giacomo e Alessandro di Lepreno nel 1449. La chiesa aveva 7 altari. Al secondo, dedicato al Santissimo Redentore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al terzo, intitolato a San Carlo apostolo e a San Nicola da Tolentino, era istituita la confraternita dei disciplini dei Morti e delle Orazioni e dei Cinturati; al quarto, sotto il titolo dell’Immacolata Concezione di Maria Vergine, era presente la scuola dell’Immacolata Concezione; al quinto, dedicato al Santissimo Rosario, era istituita l’omonima scuola. Inoltre nella parrocchia era registrata anche la presenza: del consorzio della Misericordia, della confraternita dei disciplini della Maddalena presso l’oratorio di San Bernardino, di quella dei disciplini del Suffragio nella chiesa di San Rocco sito nella contrada del Bosco. Entro i confini della parrocchia, esistevano gli oratori di San Gottardo in Valpiana, Santi apostoli Filippo e Giacomo, Sant’Antonio di Padova nella contrada di Carrera, Santa Margherita, Santa Maria della Visitazione nella contrada del Corone, San Rocco nella contrada del Bosco, San Pantaleone, San Rocco nei pressi del cimitero e San Bernardino. Era menzionato anche un monastero di monache domenicane di clausura. Il clero era costituito da un parroco beneficiato, da altri quattordici cappellani e da quattro chierici. Per i parrocchiani in cura d’anime veniva anche esercitata la dottrina cristiana sia per gli uomini che per le donne separatamente (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Serina risultava di residenza corale. Vi erano nove oratori dipendenti, intitolati rispettivamente alla Beata Vergine Addolorata, San Bernardino di Siena, Sant’Antonio di Padova, San Rocco confessore, San Pantaleone, Santi Filippo e Giacomo apostoli, Visitazione di Maria Vergine, San Gottardo e Santa Margherita vergine e martire. Inoltre, era segnalato in quella comunità un convento di francescani riformati al quale era annessa una chiesa intitolata a San Carlo. Il clero era costituito dal parroco e da altri cinque sacerdoti che erano preposti alla cura di 1178 parrocchiani. La parrocchia era aggregata al vicariato di Dossena (GDBg). Da una nota d’archivio, si desume che, con decreto 10 gennaio 1878, del vescovo Speranza, il parroco di Serina venne nominato vicario foraneo della circoscrizione che in precedenza aveva costituito la vicaria di Dossena (Fascicoli parrrocchiali, Dossena).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di Santa Maria Annunciata di Serina, fu aggregata alla zona pastorale V, composta dalle parrocchie della vicaria di Serina e da quelle dei vicariati di Selvino, Brembilla, San Giovanni Bianco, Zogno e Sottochiesa (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Selvino-Serina (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 05/09/2005

[ Veronica Vitali ]