parrocchia di San Pietro apostolo sec. XV - [1989]

Parrocchia della diocesi di Bergamo. La chiesa di Cornalba è attestata con il titolo di parrocchiale nel Libro censuale redatto nel 1464 sotto l’episcopato di Giovanni Barozzi, in cui figura come di recente smembramento dalla parrocchia di Lepreno (Censuale Barozzi 1464). La parrocchia di Cornalba risulta attestatata nel libro censuale redatto sotto il vescovo Soranzo, debitrice di un onere censuario al vescovo di Bergamo per la concessione del diritto di iuspatronato, come da atto del notaio "Hieronimo de Collonio" in data 2 aprile 1505 (Censuale Soranzo 1550-1558). La parrocchia di Cornalba inoltre è censita nel registro manoscritto relativo agli anni 1546-1560, recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo (Iuspatronati 1546-1560). La parrocchiale di Cornalba rimase inserita nella pieve di Dossena anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Dossena risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Il 26 settembre 1575 l’arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di San Pietro di Cornalba, nella pieve di Dossena, vi annotava la presenza di sette altari. La parrocchia era iuspatronato della vicinia, che contribuiva con una somma pari a 290 lire al mantenimento del parroco. I parrocchiani in cura d’anime erano circa 200, di cui 170 comunicati. Si teneva la scuola della dottrina cristiana ed erano presenti il consorzio della Misericordia e la scuola dei disciplini. Presso la chiesa parrocchiale erano erette, all’altar maggiore, la scuola del Corpo di Cristo; all’altare di Santa Maria, l’omonima scuola mariana, e all’altare della Santa Croce, la scuola con uguale denominazione. Nei confini della parrocchia esisteva inoltre la chiesa di campestre di Santa Maria (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, già durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Cornalba figurava di iuspatronato della vicinia e godeva di una rendita pari a lire 340. Il clero era composto da due sacerdoti e le confraternite erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario, della Concezione della Beata Vergine, della Crocetta; vi erano inoltre la scuola della dottrina cristiana e il consorzio della Misericordia (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Cornalba in Val Brembana superiore, sotto l’invocazione di San Pietro apostolo, figurava inserita nella pieve di Dossena. Aveva cinque altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento, del Rosario e della dottrina cristiana. Il clero era costituito dal curato titolato e da un cappellano, che erano preposti alla cura di 186 parrocchiani, di cui comunicati 140 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Cornalba risultava ancora inserita nella vicaria di Dossena (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Cornalba in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva la dignità di prepositurale. La chiesa aveva cinque altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, dell’Immacolata Concezione, era aggregata la scuola della Santissima Concezione; al quarto, intitolato al Santissimo Nome di Gesù, era istituita l’omonima confraternita; al quinto, sotto il titolo di Maria Vergine del Santissimo Rosario, era presente la scuola del Rosario. Inoltre nella parrocchia era registrata anche la presenza del consorzio della Misericordia e della scuola della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia si trovava l’oratorio della Beata Vergine nella contrada di Piarolo. Il clero era costituito dal parroco beneficiato, eletto dalla vicinia e confermato dal vescovo, e da altri otto cappellani. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 240, di cui 185 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Cornalba aveva la cura di 230 parrocchiani. Risultava esserci un oratorio dipendente dedicato alla Natività di Maria Vergine. Il clero era costituito dal parroco e da due coadiutori parrocchiali. La parrocchia restava aggregata al vicariato di Dossena (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di San Pietro apostolo di Cornalba fu inserita nella zona pastorale V, composta dalle parrocchie della vicaria di Serina e da quelle del vicariato di Selvino, Brembilla, San Giovanni Bianco, Zogno e Sottochiesa (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Selvino-Serina (decreto 27 maggio 1979).

ultima modifica: 31/08/2005

[ Veronica Vitali ]