parrocchia dei Santi Nazario e Celso martiri sec. XIV - [1989]
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Le prime notizie della chiesa di Urgnano, che diventerà poi parrocchiale, risalgono al XIV secolo e precisamente al Sinodo del 1304, quando è attestata la presenza di "Martinus presbiter", rappresentante della chiesa di San Nazario (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Successiva menzione della presenza di chiese a Urgnano nel XIV secolo, si trova in una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un’ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione di tre chiese di Urgnano, tra cui quella di San Nazario e Celso, nella pieve di Ghisalba. Dall’attestazione dei redditi ricaviamo che nella chiesa erano censiti quattro benefici (Nota ecclesiarum 1360). La parrocchia di Urgnano restò compresa entro la pieve di Ghisalba anche in seguito all’istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Ghisalba risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Nel 1575 l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, durante la sua visita apostolica alla parrocchia di Urgnano, annotò che la cura era di 1800 anime, di cui 700 comunicati, affidata a due sacerdoti: un rettore titolario, che era anche cappellano a Martinengo, e un vicecurato. Il reddito della chiesa era di 100 scudi. Non si esercitava la dottrina cristiana. Erano invece attive la scuola del Corpus Domini, pur se non istituita ufficialmente, e la scuola del Rosario sia per gli uomini che per le donne. Era attestato poi un oratorio, intitolato a Santa Maria Stella, in cui era stato eretto nel 1571, con bolla apostolica di papa Pio V, il consorzio della Misericordia. Istituita presso l’oratorio di San Bernardino, c’era la scuola dei disciplini e presso l’oratorio della Beata Maria "in foro" la scuola di Santa Maria "de Palatio". Inoltre esistevano gli oratori di San Rocco, l’oratorio campestre con la scuola della Santissima Trinità, l’oratorio di Santa Caterina, la chiesa di Santa Maria dei frati predicatori della Basella, la chiesa campestre di San Lorenzo, la chiesa di San Martino, e le due chiese campestri di San Pietro (Visita Borromeo 1575). Nella visita pastorale del vescovo Barbarigo, erano attestate le confraternite del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini, del Suffragio, oltre alla scuola della dottrina cristiana e al consorzio della Misericordia Maggiore. La parrocchia risultava avere un beneficio di 1600 lire (Montanari 1997).
Nel 1667 la chiesa parrocchiale di Urgnano risultava avere cinque altari: al secondo, dedicato al Corpo di Cristo, era eretta l’omonima confraternita; al quarto, dedicato alla Beata Vergine Maria, era eretta la scuola del Rosario e al quinto, dedicato a Sant’Antonio di Padova, era eretta la compagnia del Suffragio dei morti. Vi era inoltre il luogo pio della Misericordia. Esistevano gli oratori di San Bernardino, nel quale era eretta la confraternita dei disciplini; l’oratorio della Beata Vergine Maria detto del Palazzo; quello della Beata Vergine ad Nives di proprietà del pio luogo della Misericordia; e quelli della Santissima Trinità e della Beatissima Vergine Maria del Carmine detto del Grasso. Inoltre, entro i confini della parrocchia, c’era un monastero dei frati domenicani detto la Basella, fondato dal capitano Bartolomeo Colleoni di Bergamo. Vi erano poi due benefici semplici campestri, uno sotto il titolo di San Pietro, di ragione di Giuseppe Castelli e l’altro dedicato a San Lorenzo. Nella parrocchia si contavano oltre al curato titolato - vicario foraneo - altri sette sacerdoti i quali avevano la cura di 1670 parrocchiani, di cui comunicati 1034 (Marenzi 1666-1667). La parrocchia di Urgnano, presumibilmente già dalla seconda metà del XVII secolo, assunse una sua autonomia dal vicariato di Ghisalba (Stati del clero 1734risultando da poi inserita nella nuova circoscrizione di Spirano (Fascicoli parrocchiali, Spirano). Nel 1781, ai tempi della visita pastorale del vescovo Dolfin, la chiesa parrocchiale risultava in fase di rifacimento (Pagnoni 1992), munita di sei altari, con le medesime confraternite erette un secolo prima e con due oratori sussidiari: quello di San Bernardino, al quale era eretta l’arciconfraternita dei disciplini, e quello della Beata Vergine della Neve, in cui era eretto il pio consorzio della Misericordia Maggiore. Il reddito di cui godeva la parrocchia era di 200 scudi scarsi (Visita Dolfin 1778-1781). All’inizio del XIX secolo risultava che la chiesa aveva assunto dignità prepositurale (Maironi da Ponte 1820). Nel 1861, la chiesa parrocchiale di Urgnano, intitolata ai Santi Nazario e Celso martiri, aveva la cura di 3871 anime. Oltre al prevosto erano computati dieci sacerdoti. Gli oratori dipendenti erano quelli della Santissima Trinità, San Bernardino e Beata Vergine della Basella (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia dei Santi Nazario e Celso martiri di Urgnano, facendo parte della vicaria di Spirano, venne inserita nella zona pastorale XVII (decreto 28 giugno 1971, e con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, mantenendo dignità prepositurale, è entrata a far parte del vicariato di Spirano-Verdello (decreto 27 maggio 1979).
ultima modifica: 05/09/2005
[ Veronica Vitali ]
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