pieve dei Santi Bartolomeo e Stefano sec. XIV - 1568
Pieve della diocesi di Bergamo. Questa circoscrizione ecclesiastica venne a sostituire il primiceriato probabilmente fin dalla prima metà del XIV secolo. E' possibile affermarlo grazie all'analisi di una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. In particolare, un'ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri della diocesi di Bergamo, suddivise per appartenenza pievana. In questa fonte troviamo attestazione delle chiese sottoposte a Lallio, ossia: Santi Pietro e Giovanni di Stezzano, Santa Cristina di Albegno, Santa Maria di Oleno, San Vito e Modesto di Guzzanica, San Nazario e Celso di Curnasco, San Giorgio di Treviolo, San Giovanni di Albegno, Santa Maria di Curno, San Matteo di Longuelo, e quelle degli antichi comuni di Calve e Bolsanisga, rispettivamente dedicate a San Tommaso e a San Zenone (Nota ecclesiarum 1360).
La circoscrizione plebana terminò sostanzialmente di esistere nel 1568 con la risoluzione del II sinodo del vescovo Cornaro, mediante la quale furono istituiti nella diocesi i vicariati foranei, in ottemperanza dei dettami del concilio provinciale del 1565. Il nucleo territoriale fondamentale della pieve confluì in quello della vicaria foranea, i cui confini furono perfezionati nel 1574 nel corso del III sinodo diocesano. La chiesa di Lallio continuò a mantenere la dignità di "caput plebis" (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
ultima modifica: 03/01/2006
[ Veronica Vitali ]
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