pieve di San Lorenzo sec. IX - 1568
La chiesa arcipresbiterale di Calepio è tra le più antiche della diocesi di Bergamo. Da essa dipendeva in passato una vasta plebania che si estendeva su tutta la valle omonima. Documenti che la riguardano risalgono già al X secolo. L'"ecclesia de castro Calipio" compariva infatti in un documento di permuta risalente all'anno 977, in cui si faceva cenno ad un suo "preposito" (Pergamene archivi Bergamo 1988). A quest'epoca, il termine "ecclesia", come mostrano gli studi condotti dal Lupi e dal Mazzi, equivale a chiesa battesimale, parrocchia (Corografia).
Notizie più dettagliate circa i confini della circoscrizione pievana di Calepio si possono dedurre dal primo censimento del clero bergamasco, risalente al XIII secolo. In una lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, Telgate risultava insignita del titolo di "caput plebis", e ad essa erano sottoposte le chiese di San Giovanni "de Cuvisio", San Giorgio di Credaro, Sancti Pietro di Tagliuno, Santa Maria di Paratico (Chiese di Bergamo sottoposte a censo).
Succesiva attestazione della pieve di Calepio risale al XIV secolo: in una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi, un'ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri della diocesi di Bergamo, suddivise per appartenenza pievana. In questa fonte troviamo attestazione delle chiese sottoposte a Calepio, ossia: San Lorenzo di Calepio, San Faustino di Bondo, San Pietro di Tavernola, San Martino di Adrara, San Giovanni di Predore, San Martino di Sarnico, Sant'Alessandro di Viadanica, Sant'Alessandro di Villongo, San Giovanni di "Icoviscio", San Filastro di "Solerolo", San Pietro di Tagliuno, Santa Maria di Paratico, Santi Fermo e Giorgio di Credaro, la cappella di San Pietro di Credario (Nota ecclesiarum 1360).
La circoscrizione plebana terminò sostanzialmente di esistere nel 1568 con la risoluzione del II sinodo del vescovo Cornaro, mediante la quale furono istituiti nella diocesi i vicariati foranei, in ottemperanza dei dettami del concilio provinciale del 1565. Il nucleo territoriale fondamentale della pieve confluì in quello della vicaria foranea, i cui confini furono perfezionati nel 1574 nel corso del III sinodo diocesano. La chiesa di Calepio continuò a mantenere la dignità di "caput plebis" (Acta synodalia bergomensis ecclesiae).
ultima modifica: 03/01/2006
[ Veronica Vitali ]
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