vicariato foraneo di Ponte San Pietro sec. XVII - 1979
Vicariato foraneo della diocesi di Bergamo. Una delle prime attestazioni della parrocchia di Ponte San Pietro come sede di vicaria risale alla metà del XVII secolo. E' del 28 maggio 1667 il primo decreto di nomina a vicario foraneo del parroco di Ponte San Pietro da parte del vescovo Daniele Giustiniani. In quest'atto compaiono citate come sue sottoposte le parrocchie di Ponte, Scano, Sombreno, Ossanesga, Mozzo, Paladina (Fascicoli parrocchiali, Ponte San Pietro). Cioè l'insieme di parrocchie già sottoposte giuridicamente al primicerio di Scano. A capo di questa porzione di territorio, nel titolo di "caput vicariae", si alternarono, nel corso dei secoli, le due parrocchie di Scano e Ponte San Pietro.
Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la vicaria di Ponte San Pietro compariva comprensiva delle medesime sei parrocchie cioè di Santa Maria di Breno, di San Gervasio Protasio e Alessandro di Paladina, dei Santi Cosma e Damiano di Scano, dei Santi Vito e Modesto di Ossanesga, di San Giovanni Battista di Mozzo e di Ponte San Pietro (Stati del clero 1734-1822). Nelle nomine dei parroci di Ponte San Pietro a vicari foranei del 26 febbraio 1795 e del 15 novembre 1820 non è rilevata nessuna variazione in merito ai confini della circoscrizione territoriale, mentre nel 1833 il vescovo Carlo Gritti Morlacchi enumera le parrocchie di Santa Maria di Breno, di San Giovanni Battista di Mozzo, di San Vito e Modesto di Ossanesga, di Sant'Alessandro di Paladina, dei Santi martiri Cosma e Damiano di Scano, e di quella di San Giacomo di Pontida (Fascicoli parrocchiali, Ponte San Pietro). Negli Stati del clero della parrocchia di Bergamo circa l'anno 1861 la circoscrizione di Ponte San Pietro compariva con alcune variazioni nei suoi confini. Le modifiche coinvolgevano le tre parrocchie di Presezzo, Locate e Brembate Sopra, le quali, provenienti dalla vicaria di Mapello, avevano arricchito questa vicaria, la quale a sua volta però risultava privata della parrocchia di Pontida, che in quegli anni aveva assunto la dignità di "caput-vicariae" della circoscrizione di Mapello (GDBg 1861). La sede della vicaria di Ponte San Pietro, con decreto del vescovo Speranza in data 13 settembre 1875, passò alla parrocchia di Scano e, con il nuovo titolo di "vicaria di Scano" e medesimi confini, rimase fino al 1932 (Fascicoli parrocchiali, Scano).
Con decreto del vescovo Luigi Maria Marelli il 18 gennaio 1932 venne di nuovo ritrasferita la sede della vicaria foranea da Scano al Brembo alla parrocchia di Ponte San Pietro, essendo quest'ultima sede parrocchiale più centrica e importante (decreto 18 gennaio 1932). La vicaria di Ponte San Pietro, in seguito alla costituzione delle tre nuove vicarie di Albino, Ponteranica, Scanzo il 1 luglio 1939, subì dei mutamenti circoscrizionali: perdette le parrocchie di Paladina e Sombreno, che vennero sottoposte alla vicaria di Villa d'Almè, ma acquisì quella di Ghiaie di Bonate, eretta parrocchiale nel 1921. Il vicariato di Ponte San Pietro appariva, in quel periodo, comprensivo delle parrocchie di Ponte San Pietro, Brembate Superiore, Ghiaie di Bonate, Locate, Mozzo, Ossanesga, Presezzo, Scano e Curno (decreto 27 maggio 1939). La parrocchia di Curno, proveniente dalla vicaria di Lallio, passò in questa circoscrizione presumibilmente nel 1935 quando nacque la vicaria di Stezzano.
Dal 1971, il vicariato di Ponte San Pietro, insieme alla vicaria di Mapello, tranne le le parrocchie di Palazzago e Burligo, entrarono a far parte della zona pastorale IX (decreto 28 giugno 1971). A quest'epoca alla vicaria di Ponte San Pietro afferivano le parrocchie di Ponte San Pietro, Brembate Sopra, Curno, Ghiaie di Bonate, Locate, Mozzo, Ossanesga, Presezzo e Scano. I confini di questo vicariato rimasero pressoché invariati fino al 1979, anno dell'erezione del vicariato locale di Mapello-Ponte San Pietro ad opera del vescovo Oggioni (decreto 27 maggio 1979) in cui confluirono tutte le suddette parrocchie.
ultima modifica: 03/01/2006
[ Veronica Vitali ]
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