primiceriato di Scano al Brembo sec. XIV - sec. XV
Il primiceriato di Scano venne a costituirsi nella diocesi di Bergamo nella prima metà del XIII secolo. Questa circoscrizioni rappresentavano una fase intermedia dell'evoluzione organizzativa ecclesiastica, in cui si delinea il passaggio d'appartenenza dalla pieve urbana ad una configurazione autonoma di parrocchia rurale sottoposta a una pieve extra urbana. Al primiceriato di Scano, sul territorio bergamasco, si affiancavano dodici plebanie e altri due primiceriati, quello di Lallio e quello di Seriate. Non si hanno notizie certe e complete in merito ai suoi confini, ma nell'elenco delle chiese di Bergamo sottoposte a censo nel 1260, risultano comprese nel primiceriato di Scano le chiese di Scano e Paladina (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Successiva attestazione del primiceriato di Scano risale al 1360. E' possibile affermarlo grazie all'analisi di una serie di fascicoli che registrano, a partire da quella data, le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi. Tra di essi, un'ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava dapprima un indice generale, "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri della diocesi di Bergamo, suddivise per appartenenza pievana. In questa fonte troviamo attestazione delle chiese sottoposte a Scano, ossia: San Salvatore di Mozzo, Sant'Alessandro di Paladina, Santa Maria di Sombreno, San Vito di Ossanesga (Nota ecclesiarum 1360). L'evoluzione di questa struttura primiceriale vide la nascita dell'omonima plebania, che però mantenne i medesimi confini della circoscrizione ecclesiastica precedente. Infatti un nucleo considerevole delle succitate chiese confluirono entro la nascente plebania di Scano, che continuò a mantenere la dignità di "caput plebis".
ultima modifica: 03/03/2005
[ Veronica Vitali ]
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