parrocchia di Santa Maria Assunta e San Pietro apostolo 1453 - 1986

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Tra le fonti di carattere generale, esiste menzione di una chiesa in località Vilminore fin dal XIV secolo. In una lista delle chiese di Bergamo e dei suoi rappresentanti partecipanti al Sinodo diocesano del 1304, oltre alla chiesa pievana di San Pietro, sita nelle vicinanze di Vilminore, risulta attestata la chiesa di Santa Maria con il suo rappresentante " Petrus presbiter" (Chiese di Bergamo sottoposte a censo). Successiva attestazione della presenza di questa chiesa nella Val di Scalve risale ancora al XIV secolo e precisamente a una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi; un'ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri di Bergamo, specificandone le rendite e la tassa, e nominando di ogni beneficio il titolare. In questa fonte troviamo attestazione della chiesa di Santa Maria, nella quale erano censiti due benefici (Nota ecclesiarum 1360). La chiesa di Vilminore è menzionata con il titolo di parrocchiale nel Libro censuale redatto nel 1464 sotto l'episcopato di Giovanni Barozzi (Censuale Barozzi 1464), in cui risulta essere stata smembrata da Colere nel 1453, come è confermato anche nel censuale redatto nel periodo dell'episcopato di Soranzo (Censuale Soranzo 1550-1558). La chiesa parrocchiale di Vilminore rimase inserita nella pieve di Scalve anche in seguito all'istituzione dei vicariati foranei nella diocesi, decretata dal vescovo Cornaro in occasione del II sinodo diocesano di Bergamo del 1568, in ottemperanza alle risoluzioni del primo concilio provinciale del 1565. Tali disposizioni vennero ridefinite nel III sinodo del 1574, negli atti del quale i confini pievani di Scalve risultavano ricalcati dalla nuova circoscrizione ecclesiastica (Acta synodalia bergomensis ecclesiae). Il 22 settembre 1575 l'arcivescovo di MIlano Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di Santa Maria di Vilminore, vi annotava la presenza di sei altari. Il reddito annuo del beneficio parrocchiale era di circa 400 lire. Era registrata la presenza di un curato titolato che aveva in cura circa 500 anime, di cui 150 comunicati. Era presente la scuola del Santissimo Sacramento. Nei confini della parrocchia era presente la chiesa di San Bernardino, quella di Santa Caterina, la chiesa di Santa Maria in località Nona, l'oratorio di San Giacomo, quello di San Lorenzo, la chiesa di San Gottardo in località Bueggio e quella di Sant'Andrea (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Vilminore risultava inserita nella vicaria di Scalve. Il clero era composto da quattro sacerdoti e da un chierico. Le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento, del Rosario, dei disciplini, oltre alla scuola della dottrina cristiana (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Vilminore in Val di Scalve aveva sei altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro i confini della parrocchia era eretto un luogo pio della Misericordia e uno della Pietà. Si trovavano gli oratori delle Stigmate di San Francesco, in cui era eretta la confraternita dei disciplini; San Carlo; San Lorenzo, nella contrada di Pianella; San Bernardino; San Rocco. Il clero era costituito dal curato titolato e da altri tre sacerdoti. Costoro erano preposti alla cura di 275 parrocchiani, di cui comunicati 197 (Marenzi 1666-1667). Secondo quanto riportato da Pagnoni, questa chiesa di Vilminore venne abbattuta nel 1694 (Pagnoni 1992). Ne seguì, all'inizio del secolo successivo, l'erezione della nuova chiesa parrocchiale, che assunse il ruolo di sede pievana e venne intitolata a Santa Maria Assunta e a San Pietro (Milesi 1889). Nella serie dei registri manoscritti relativi allo Stato del clero della diocesi di Bergamo, contenenti le relazioni dei vicari foranei circa l'assetto delle parrocchie da essi visitate, la chiesa parrocchiale di Vilminore risultava sede della vicaria di Scalve dal 1763, mentre nel 1734 era ancora sottoposta alla giurisdizone di San Pietro (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione redatta il 23 giugno 1779 dal parroco di Vilminore in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa aveva sette altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al quarto, intitolato a Santa Maria Vergine del Rosario, era istituita l'omonima confraternita e al quinto, sotto il titolo di San Giuseppe, era presente la confraternita della Buona Morte. Nella parrocchia era registrata la presenza del consorzio della Misericordia, di altri due luoghi pii, dell'esercizio della dottrina cristiana e della confraternita dei disciplini. Entro i confini della parrocchia esistevano gli oratori delle contrade di Pianezza, Fucine e Vilminore. Il clero era costituito da un parroco beneficiato e da altri otto sacerdoti. I parrocchiani in cura d'anime erano in tutto 478, di cui 354 comunicati (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Vilminore aveva la cura di 687 anime. Gli oratori dipendenti risultavano essere San Lorezo martire e San Pietro in Vinculis. Il clero era costituito dall'arciprete plebano - vicario foraneo -, da un coadiutore parrocchiale e da altri quattro sacerdoti (GDBg1861).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di Santa Maria Assunta e di San Pietro apostolo fu aggregata alla zona pastorale I, composta dalle parrocchie della vicaria di Vilminore e da quelle dei vicariati di Ardesio, Clusone, Gromo e Pontenossa (decreto 28 giugno 1971). Con l'erezione dei vicariati locali nella diocesi la parrocchia è rimasta "caput vicariae" dell'omonimo vicariato locale (decreto 27 maggio 1979). Nel 1986, a seguito alla risoluzione del Ministero dell'interno circa il conferimento della qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto alle parrocchie della diocesi di Bergamo, alla parrocchia di Santa Maria Assunta e San Pietro apostolo succedeva per l'intero patrimonio la parrocchia di Santa Maria Assunta e dei Santi Pietro apostolo e Gottardo vescovo con sede sempre in località Vilmnore (decreto 20 novembre 1986).

ultima modifica: 03/03/2005

[ Veronica Vitali ]