parrocchia del Santissimo Corpo di Cristo sec. XVII - 1986
Parrocchia della diocesi di Bergamo. Secondo quanto riportato da Pagnoni, con decreto del vescovo Luigi Grimani in data 18 febbraio 1638, venne eretta in località Barzesto la parrocchia dedicata al Santissimo Salvatore, per divisone dalla parrocchia matrice di San Giorgio in Vilmaggiore (Pagnoni 1992). Verso la metà del XVII secolo, già durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Barzesto risultava inserita nella vicaria di Scalve. Era attestata come iuspatronato della vicinia con un reddito pari a 40 scudi. Il clero era composto dal solo parroco e le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento e del Rosario (Montanari 1997). Secondo quanto si desume dal sommario delle chiese della diocesi di Bergamo, redatto nel 1666 dal cancelliere Marenzi, la chiesa parrocchiale di Barzesto in Val di Scalve, sotto l’invocazione del Santissimo Corpo di Cristo, figurava inserita nella pieve di Scalve. Aveva tre altari e vi erano erette le scuole del Santissimo Sacramento e del Rosario. Entro i confini della parrocchia esisteva un oratorio dedicato a Sant’Alessandro nella contrada di Ronco. Il clero era costituito dal parroco beneficiato che era preposto alla cura di 204 parrocchiani, di cui comunicati 135 (Marenzi 1666-1667). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Barzesto risulta inserita nella vicaria di Vilminore, anche se nel 1734 compariva sotto la giurisdizone di Scalve (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Barzesto in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, avvenuta il 25 giugno 1779, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva cinque altari. Al maggiore era eretta la scuola del Santissimo Sacramento; al secondo, intitolato a Santa Maria Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita; al terzo, dedicato a Santa Maria del Carmine, era istituita la scuola del Carmine. Inoltre nella parrocchia era registrata anche la presenza della confraternita dei Morti e l’esercizio della dottrina cristiana. Entro i confini della parrocchia esisteva un oratorio nella contrada di Barzesto e uno nella contrada di Ronco intitolato a Sant’Alessandro. Il clero era costituito da un curato beneficiato e da altri tre sacerdoti. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 220, di cui 162 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781). Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Barzesto intitolata al Santissimo Corpo di Cristo, di nomina popolare, aveva la cura di 250 parrocchiani. Era annoverato solo un oratorio dipendente dedicato a Sant’Alessandro martire. Il clero era costituito da un parroco e da un cappellano. La parrocchia era inserita nel vicariato di Vilminore (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia del Santissimo Corpo di Cristo fu aggregata alla zona pastorale I composta dalle parrocchie della vicaria di Vilminore, quelle del vicariato di Ardesio, Clusone, Gromo e Pontenossa (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Vilminore (decreto 27 maggio 1979), nel quale rimase fino al 1986, quando, in seguito al decreto del ministero dell’interno che risolveva di conferire la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto alle parrocchie della diocesi di Bergamo, il beneficio venne accorpato nella nascente parrocchia dei Santi Antonio di Padova e Marco evangelista e del Santissimo Corpo di Cristo di Schilpario (decreto 20 novembre 1986).
ultima modifica: 31/08/2005
[ Veronica Vitali ]
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