parrocchia di San Marco evangelista sec. XVI - 1986

Parrocchia della diocesi di Bergamo. Come attestato nel registro censuale redatto sotto l’episcopato Soranzo, alla chiesa di Predella, già in quell’epoca, parrocchiale, era stato concesso dal vescovo Lippomani, il diritto di iuspatronato, con atto del notaio Zaccaria Colleoni, in data 15 giugno 1540 (Censuale Soranzo 1550-1558).
La parrocchia di Pradella risulta censita nel registro manoscritto relativo agli anni 1546-1560, recante l’elenco degli iuspatronati della diocesi di Bergamo (Iuspatronati 1546-1560). Il 27 settembre 1575, l’arcivescovo di Milano, Carlo Borromeo, visitando la chiesa parrocchiale di San Marco di Pradella, nella pieve di Scalve, vi annotava la presenza di tre altari. Vi si trovava un curato mercenario, eletto dalla comunità, che aveva in cura circa 120 anime, di cui 60 comunicate. Presso l’altare del Santissimo Sacramento era istituita l’omonima scuola (Visita Borromeo 1575). Verso la metà del XVII secolo, durante la visita pastorale del vescovo Barbarigo, la parrocchia di Pradella risultava inserita nella vicaria di Scalve. Era attestata come iuspatronato della vicinia e godeva di un reddito pari a 46 scudi. Il clero era composto da un sacerdote. Le confraternite presenti erano quelle del Santissimo Sacramento e del Rosario (Montanari 1997). Nella serie degli Stati del clero della diocesi, a partire dal 1734, la parrocchia di Pradella risulta inserita nella vicaria di Vilminore, tranne nella prima annata in cui la parrocchia era sotto la giurisdizone di Scalve (Stati del clero 1734-1822). Nella relazione fatta dal parroco di Pradella, in occasione della visita pastorale del vescovo Dolfin, si annotava che la chiesa parrocchiale aveva tre altari. Al maggiore, era eretta la scuola del Santissimo Sacramento e al secondo, intitolato a Santa Maria Vergine del Rosario, era istituita l’omonima confraternita. Inoltre nella parrocchia era registrato anche l’esercizio della dottrina cristiana. Il clero era costituito solo da un curato mercenario che era eletto dalla vicinia. I parrocchiani in cura d’anime erano in tutto 76, di cui 55 da comunione (Visita Dolfin 1778-1781).
Nello Stato del clero della diocesi di Bergamo del 1861, la parrocchia di Pradella, intitolata a San Marco evangelista, di nomina popolare, aveva la cura di 71 parrocchiani. Lo stato del clero era costituito solo dal parroco. La parrocchia era inserita nel vicariato di Vilminore (GDBg).
Nel 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, la parrocchia di San Marco evangelista fu aggregata alla zona pastorale I, composta dalle parrocchie della vicaria di Vilminore e da quelle dei vicariati di Ardesio, Clusone, Gromo e Pontenossa (decreto 28 giugno 1971). Con l’erezione dei vicariati locali nella diocesi, la parrocchia è entrata a far parte del vicariato locale di Vilminore (decreto 27 maggio 1979), nel quale rimase fino al 1986, quando, in seguito al decreto del ministero dell’interno, che risolveva di conferire la qualifica di ente ecclesiastico civilmente riconosciuto alle parrocchie della diocesi di Bergamo, il beneficio venne accorpato nella nascente parrocchia dei Santi Antonio di Padova e Marco evangelista e del Santissimo Corpo di Cristo di Schilpario (decreto 20 novembre 1986).

ultima modifica: 05/09/2005

[ Veronica Vitali ]