pieve di San Pietro sec. XIII - 1568
Pieve della diocesi di Bergamo. Secondo quanto riportato da Fornoni, l'antica pieve di Scalve rientra tra le chiese plebane della diocesi di Bergamo di cui si presume l'esistenza fin da prima dell'anno 1000, ma di cui non si ha notizia certa fino al XIII secolo. I suoi confini si spingevano da Fiumenero agli estremi confini del bergamasco, comprendendo le valli Bondione e Scalve. Questa circoscrizione pievana venne identificata per lungo tempo con la denominazione "Val di Scalve"; la sede plebana, rapresentata dalla chiesa di San Pietro, venne edificata significativamente al centro della valle, ma non all'interno di uno dei due centri di Vilminore e Vilmaggiore (Fornoni 1897; Milesi 1889).
Una delle prime attestazioni di questa pieve si può dedurre dal censimento del clero bergamasco risalente al XIII secolo. In questa lista delle chiese di Bergamo sottoposte a un censo imposto dalla Santa Sede circa il 1260, infatti, Scalve risultava insignita del titolo di "caput plebis". Ulteriore menzione della chiesa pievana di San Pietro si trova in una lista dei rappresentanti delle chiese di Bergamo al sinodo diocesano del 1304, in cui risultava presente, per la chiesa di Scalve, " Giroldus canonicus" (Chiese di Bergamo sottoposte a censo).
Notizie più dettagliate circa i confini della circoscrizione pievana di Scalve risale al XIV secolo: in una serie di fascicoli che registrano le taglie e le decime imposte al clero dai Visconti di Milano e dai papi, un'ordinanza del 1360 di Bernabò Visconti riportava una "nota ecclesiarum", delle chiese e monasteri della diocesi di Bergamo, suddivise per appartenenza pievana. In questa fonte troviamo attestazione delle chiese sottoposte alla chiesa arcipresbiterale plebana di San Pietro di Scalve, ossia: le due chiese Santa Maria e quella di San Giorgio di Scalve e la chiesa di San Lorenzo di Bondione (Nota ecclesiarum 1360). Nel XV secolo, in particolare sotto l'episcopato di Giovanni Barozzi, si costituirono nuove comunità parrocchiali, alcune delle quali arricchirono la compagine delle sottoposte alla pieve di Scalve, come Colere nel 1453, eretta per divisione dalla parrocchia di Santa Maria di Vilminore (Censuale Soranzo 1550-1558).
La circoscrizione plebana terminò sostanzialmente di esistere nel 1568 con la risoluzione del II sinodo del vescovo Cornaro, mediante la quale furono istituiti nella diocesi i vicariati foranei, in ottemperanza dei dettami del concilio provinciale del 1565. Il nucleo territoriale fondamentale della pieve confluì in quello della vicaria foranea, i cui confini furono perfezionati nel 1574 nel corso del III sinodo diocesano. La chiesa di Scalve continuò a mantenere la dignità di "caput plebis" (Acta synodalia bergomensis ecclesiae), per passarla solo in un secondo tempo alla parrocchia di Vilminore di Scalve.
ultima modifica: 03/01/2006
[ Veronica Vitali ]
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