governo provvisorio bresciano 1797 marzo - 1797 novembre
Il governo provvisorio bresciano, la cui nascita risulta collegata alla presenza militare francese nel territorio bresciano fra il 1796 ed il 1797, venne proclamato in seguito alla cacciata dei veneziani il 18 marzo, e venne annunciato ufficialmente nella sua composizione il 24 marzo 1797 anche se il primo atto ufficiale venne emanato appunto il 18 marzo.
Il governo era composto da un comitato di vigilanza e di polizia, da un comitato militare, da un comitato di finanza, da un comitato viveri e da un comitato di custodia dei pubblici effetti (decreto n. 2 del governo provvisorio bresciano del 18 marzo 1797). Si insediò anche un comitato di pubblica istruzione con il compito di preparare le proposte sulle quali il governo si trovava poi a deliberare (Frugoni 1947, pp. 77-79).
La riorganizzazione del governo provvisorio fu fatta dallo stesso governo e fu improntata all’improvvisazione: il governo era costituito da 60 membri, 6 per ognuno dei dieci cantoni in cui venne suddiviso il territorio bresciano (Garza orientale, Garza occidentale, La Montagna, Il Mella, Il Benaco, I Colli, Il Clisi, Il Basso Oglio, Le Pianure, L’Alto Oglio); ogni capoluogo di cantone doveva avere un commissario nazionale, una colonna mobile di guardia nazionale, un tribunale civile e uno militare. Il commissario nazionale era il capo effettivo del cantone e concentrava in sé poteri politici finanziari e militari. Che l’operazione fosse caratterizzata dalla scarsa autonomia data agli enti locali risulta evidente considerando il fatto che i sessanta membri non erano nominati dai cantoni, ma erano delegati dal governo ad interessarsi ai cantoni (legge 1 maggio 1797; Frugoni 1947 pp. 83-84).
A Brescia aveva sede inoltre il tribunale nazionale criminale, di tre membri col compito di vigilare sui reati di lesa patria.
La discrepanza tra la data iniziale dell’entrata in funzione del governo provvisorio bresciano e quella riguardante la prima distrettuazione e l’organizzazione delle amministrazioni locali sottoposte alla sua autorità, fu dovuta al protrarsi delle vicende belliche ed alle resistenze più o meno tenaci opposte dalle valli, soprattutto Trompia e Sabbia, e dalla riviera del Garda fino ai primi giorni del mese di maggio 1797.
L’esperienza del governo provvisorio durò solo lo spazio di pochi mesi, e nel novembre del 1797 Brescia aderì spontaneamente alla neo costituita Repubblica Cisalpina, proclamata il 27 giugno. Tuttavia l’organizzazione territoriale interna dei dipartimenti che avevano sede sull’antico territorio o distretto bresciano, avvenne in più fasi: con legge 13 brumale anno VI (legge 13 brumale anno VI a) la Cisalpina venne suddivisa in 20 dipartimenti comprendenti quello del Benaco, contrassegnato dal numero 6, con capoluogo Desenzano, quello del Mella, contrassegnato dal numero 10, con capoluogo Brescia, e quello di Adda e Oglio, contrassegnato dal numero 19, con capoluogo Bormio, che comprendeva anche i comuni della valle Camonica.
La situazione sancita dalla legge 1 maggio 1797, rimase in vigore fino alla promulgazione delle nuove sistemazioni interne dei dipartimenti. Il primo ad essere definito nei dettagli fu quello dell’Adda e Oglio nel febbraio 1798 (legge 6 ventoso anno VI); quindi quello del Benaco nel marzo 1798 (legge 11 ventoso anno VI), ed infine il dipartimento del Mella che comprendeva la maggior parte del territorio bresciano, nel maggio 1798 (legge 13 fiorile anno VI).
ultima modifica: 03/04/2006
[ Giovanni Zanolini ]
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