comune di Darfo sec. XV - 1797
Alla fine del secolo XV il comune appare già organizzato attorno alle figure istituzionali solite ovvero vicinia, consiglio, ragionati, campari, massaro, consoli e notaio (Statuti rurali di Anfo, Darzo e Darfo secc. XV-XVI) anche se ci sfugge il percorso che portò alla formazione della struttura istituzionale del comune (Sina 1938). All’inizio del ’600 il comune era costituito da sei terre, Darfo, Montechio, Corna, Pelalepore, Losine o fosine e Gianico, ed apparteneva alla Valle Camonica; l’anonimo redattore della descrizione delle terre bresciane del 1493 sembra invece considerare Darfo, Gianico, Pelalepre, Montegio e le Fosine, Corna come cinque comuni distinti, abitati rispettivamente da 600, 300, 100, 200 e 140 anime (Medin 1886). Nel 1765 era uno dei comuni del pievatico di Rogno (Elenco comuni Val Camonica, 1765).
Nella relazione redatta in occasione della visita compiuta dal capitano vicepodestà di Brescia nel 1765 Gianico risulta essere un comune autonomo, mentre Corna, Montecchio, Fucine e Pelalepre sono contrade del comune di Darfo; nello stesso documento l’assetto istituzionale del comune è delineato con maggior precisione. La vicinia generale deliberava su ogni affare di interesse della comunità ed era costituita da un membro per famiglia, di età superiore ai 20 anni. La vicinia eleggeva un console a capo della comunità e due viceconsoli, uno per la contrada di Montecchio e Corna, l’altro per Fucine e Pelalepre, che avevano competenze giurisdizionali; tre reggenti, uno per Darfo, uno per Montecchio e Corna, il terzo per Fucine e Pelalepre, che sovrintendevano agli interessi della comunità e proponevano alla vicinia gli argomenti per le deliberazioni; un cancelliere. Ogni quattro mesi il cancelliere e i tre reggenti imponevano le taglie. La masseria delle taglie era posta all’incanto (Relazione comunità di Darfo, 1765).
Nel 1764 vi erano 912 anime (Descrizione generale 1764).
ultima modifica: 10/12/2003
[ Giovanni Zanolini ]
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