comune di Limone sec. XVI - 1797
Il comune all’inizio del ’600 figurava appartenere alla riviera di Salò, quadra di Gargnano (Da Lezze 1610). All’inizio del ’700 possedeva la casa comunale, un mulino e fondi boschivi e prativi; fra gli organi principali di governo vi erano la vicinia, il consiglio generale, il consiglio, la banca dei consoli, il massaro ed il cancelliere. Dal 1731 intervennero modifiche nella composizione dei suddetti organi, e si impose in maniera decisa la figura del sindaco che, unitamente ai consiglieri ed ai consoli, formava il consiglio dei sedici (in pratica il consiglio generale rinnovato): questo organo, composto inizialmente da un numero variabile di componenti, da 8 a 15, e che a partire dal 1731 venne fissato in 16 (ovvero 9 consiglieri del consiglio, più i 6 consoli, più il sindaco) gestiva praticamente tutte le questioni ordinarie del comune. La banca dei consoli era composta inizialmente da 6 elementi, che rimasero immutati anche dopo le modifiche del 1731; fra i compiti principali vi era quello di rivedere i conti della massaria alla presenza del notaio cancelliere.
Il consiglio all’inizio del secolo XVIII contava 4 o 6 consiglieri, ma nel 1731 venne modificato portando il numero dei suoi membri a 9 (AC Limone, Inventario).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Giovanni Zanolini ]
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