comune di Pisogne sec. XV - 1797
Nel 1428 il Senato concesse al comune di Pisogne che all’epoca si trovava nel territorio della quadra di Iseo di essere invece unito alla Valcamonica (Statuti della Val Camonica, 1750, privilegi pubblicati in appendice al testo statutario).
L’anonimo redattore della descrizione delle terre bresciane del 1493 indicava come tre comuni distinti Pisogne con Toline, Fraine, Grignaghe e Zenzeze, abitati da 1400, 260 e 250 anime (Medin 1886). All’inizio del ’600 il comune era costituito da sette terre, Pisogne, Grignaghe, Fraine, Sonvico, Tinzese, Pontaso e Toline ed apparteneva alla Valle Camonica (Da Lezze 1610).
Nella relazione redatta in occasione della visita compiuta dal capitano vicepodestà di Brescia nel 1765 si afferma che la comunità di Pisogne era composta da tre terre: Pisogne con Toline; Grignaghe con Sonvico e Gratacarolo; Fraine. Ogni terra formava la sua vicinia della quale facevano parte tutti gli originarii di età superiore ai trent’anni. Ogni vicinia procedeva quindi all’elezione di un console con il compito di assistere all’esecuzione dei provvedimenti di giustizia criminale e consegnare le denuncie, di un reggente, che nominava a sua volta un vicereggente approvato dalla vicinia e quattro consiglieri o additi. Il governo della comunità spettava ai reggenti che si ritrovavano una volta alla settimana per conferire riguardo agli interessi della comunità. I tre reggenti, i tre vicereggenti e i dodici consiglieri formavano il consiglio della comunità che era costituito da diciotto membri ai quali vanno aggiunti i tre consoli che intervenivano al consiglio senza diritto di voto; il consiglio incantava i dazi della comunità e la masseria delle taglie ed eleggeva il cancelliere. Le taglie erano imposte dai tre reggenti e dal cancelliere (Relazione comunità di Pisogne, 1765).
Nel 1764 vi erano 2291 anime (Descrizione generale 1764).
ultima modifica: 10/12/2003
[ Giovanni Zanolini ]
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