podestà della riviera di Salò sec. XV - 1797
Nel corso del XIV secolo, dal 1336 al 1349, la riviera ospitava un podestà veneto, che in pratica costituiva il supremo magistrato della confederazione di comuni benacensi (Bettoni 1880, II, p. 29). Sotto il dominio dei Visconti, secondo gli statuti del 1351, i signori inviavano in riviera un podestà e un capitano, che a volte, col nome di milite, erano la stessa persona. Fu solo col dominio veneto che le funzioni del podestà vennero regolate con precisione rimanendo in vigore fino al 1797: inizialmente il rettore inviato da Venezia era scelto tra i nobili veneziani, ed aveva il titolo di capitano (Bettoni 1880, III, doc. CIX); nel 1440 venne stabilito che fosse inviato dalla città di Brescia, ma nel 1443 per compensare i benacensi di quella che sentivano come una limitazione di autonomia, la sua giurisdizione venne limitata al solo campo civile, e venne affiancato da un provveditore veneto col titolo di provveditore di Salò e capitano della riviera (Bettoni 1880, II, p. 117).
Il podestà, nobile bresciano, era coadiuvato da un vicario, aveva la propria residenza in Salò ed era giudice in civile di tutta la riviera, escluse le quadre di Madeno e Gargnano, ed i feudi di Tignale e Muslone; le sue sentenze di primo grado erano appellabili presso il provveditore. Sia Brescia sia la riviera tentarono più volte di forzare a loro favore la situazione, la città per ottenere anche la nomina del provveditore, la riviera per ottenere che anche il podestà fosse veneto e non bresciano, ma la situazione rimase invariata fino alla caduta della repubblica veneta (Bettoni 1880, II, p. 138).
ultima modifica: 19/01/2005
[ Giovanni Zanolini ]
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