consiglio generale sec. XIV - 1797
Già sul finire del XIV secolo, la revisione degli statuti comunali confermava l’esistenza di un consiglio generale avente compiti decisionali in quasi tutte le questioni comunali; fino alla fine del secolo XV però l’organo più importante era la vicinia, cioè l’unione di tutti i capi famiglia.
L’utima riunione della vicinia sembra essere stata effettuata nel 1490 e da quella data in poi il potere deliberativo venne sempre esercitato dai due consigli, quello generale e quello speciale. Il primo era composto da ottanta membri e si rinnovava per cooptazione ogni cinque anni e provvedeva alla gestione del comune ed alla nomina di tutti gli ufficiali incaricati di reggere i vari settori di attività comunali. Nominava innanzi tutto il consiglio speciale di diciotto membri, ciascuno dei quali esercitava la carica di console per un mese, che presiedeva il consiglio e ne convocava le sedute. Sempre all’inizio del ’500 provvedeva poi ad eleggere tre deputati alle cose pubbliche, col compito di occuparsi di vie, piazze e porto; quattro (poi sei) erano gli eletti al culto divino; tre deputati al pulpito col compito di procurare il predicatore; cinque alle vettovaglie incaricati di vigilare sulle forniture e sulla vendita di generi alimentari; due soprastanti ai mulini; tre eletti alla scuola dei poveri; cinque provveditori (definiti poi deputati) alla sanità; due governatori all’ospedale; tre eletti alla nomina dei campari; tre revisori degli estimi ed infine due eletti sopra la milizia, incaricati del reclutamento l’armamento ed adestramento delle cernide, cioè le milizie territoriali.
Va ricordato inoltre che a Salò era attivo un Monte di pietà fondato dal comune che sovrintendeva inoltre sul suo funzionamento (AC Salò, Inventario, I, introduzione, pp. 3-4).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Giovanni Zanolini ]
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