comune di Tignale sec. XIV - 1797
Il primo accenno ad un vicario residente a Tignale è datato al 1332 e nello stesso atto intervengono estimatori del comune di Tignale, che dunque doveva già essersi dotato di organi abbastanza sviluppati e non estemporanei. Ma fu sotto il dominio dei Visconti che il comune ottenne quei privilegi giurisdizionali che perdurarono anche per tutto il dominio veneto (Lonati 1932). Benché facesse parte della riviera di Salò, il comune non venne citato fra i comuni che la costituivano dall’anonimo redattore della descrizione delle terre bresciane del 1493 (Medin 1886), mentre all’inizio del ’600 il comune risultava apparteneva alla quadra di Gargnano, costituito dalle seguenti terre: Gardola, Oldesio, Prebione, Olzano, Aer e Piovere (Da Lezze 1610).
Il comune pur facendo parte della riviera, godette di particolari privilegi che lo resero praticamente autonomo sul piano giurisdizionale e fiscale, i più importanti dei quali risalgono alla dominazione malatestiana (1407), poi confermati dai Visconti e da Venezia nel 1426 (Bettoni 1880, II, p. 89 e III, doc. CVIII; Lonati 1932; Lonati 1933; Papa 1889). Gli statuti del 1467 ci informano sull’organizzazione del comune: il vicario eletto in vicinia doveva rendere giustizia sulla piazza di Gardola, villa principale del comune; consiglio, massaro, console, notaio, ministrale, estimatori e campari completavano il quadro delle magistrature ed organi comunali (Statuti di Tignale 1467).
ultima modifica: 27/10/2002
[ Giovanni Zanolini ]
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