vicario di Tignale sec. XIV - 1797
La più antica attestazione circa l’esistenza di un vicario giusdicente avente sede a Tignale è del 1332, non è possibile delineare le competenze del vicario per quest’epoca: forse come agli inizi del secolo successivo dipendeva in qualche misura dal podestà di Riva del Garda (Lonati 1932). Sotto il dominio veneto il comune di Tignale mantenne i privilegi giurisdizionali concessi a suo tempo dal Malatesta che consistevano nella sottomissione al provveditore di Salò per le sole cause criminali (Bettoni 1880, II, p. 89).
La figura istituzionalmente più rilevante del comune rimase il vicario, eletto fra i residenti, ed avente il compito di rendere giustizia tanto agli abitanti quanto ai forestieri; le sue sentenze erano inappellabili fino a dieci soldi, mentre oltre tale somma potevano esserlo di fronte al consiglio e la durata della carica era di tre mesi continui (Statuti di Tignale 1467, capp. 9 e 12). Altri compiti erano quello di fare esaminare i conti dei massari una volta terminato il loro mandato, di ricevere le sigurtà o garanzie dei residenti (Statuti di Tignale 1467, capp. 54 e 56).
ultima modifica: 12/03/2003
[ Giovanni Zanolini ]
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