comune di Dasio sec. XIV - 1757
Elencata tra le dodici terre costituenti la Valsolda, sottoposta quindi alla giurisdizione degli arcivescovi di Milano, (Barrera 1864, pagg. 18, 42), la comunità di Dasio disponeva già nel XIII secolo di un proprio rappresentante all’interno del Consiglio generale della Valle, come si può desumere dal testo degli Statuti di valle (Barrera 1864, pag. 366). Ancora nella seconda metà del secolo XVI, la comunità designava un suo rappresentante in seno al consiglio di valle, come emerge da un atto pubblico datato 20 luglio 1582 e rogato dal notaio Marco Antonio Bellino. L’atto contiene infatti il verbale del Consiglio delle comunità e uomini della Valsolda a cui partecipava, tra gli altri, Alessandro Fontana, “consiliarius comunis et hominum Daxij” (Barrera 1864, pag. 320).
L’amministrazione del comune, come per tutte le comunità della Valsolda, era regolata dagli statuti di valle (Barrera 1864, pagg. 366 – 404). In particolare ogni uomo doveva necessariamente partecipare alle vicinanze ed ai consigli quando fosse citato dal servitore della valle o da un suo messo, pena il pagamento di una contravvenzione (Barrera 1864, pagg. 388, Capitolo 95).
Il comune disponeva di un console “il qual ricava i carichi ad esso suo comune spettanti, denuntia i delitti che si commettono nel suo territorio” (Barrera 1864, pagg. 190 – 191). Il console doveva adempiere all’obbligo di denunzia, che era tassativamente previsto da un apposito capitolo dello statuto, entro dieci giorni, (Barrera 1864, pagg. 403, Capitolo 142).
Ogni comune della valle, inoltre, “deputa uno o doij consiglieri i quali tutti rappresentano essa università così è ordinato per i loro statuti. Et essi elegono il podestà in essa Valle et spediscono tutto ciò ove si tratti del interesse di essa università” (Barrera 1864, pagg. 190 – 191).
Lo statuto di valle inoltre prevedeva che fosse lecito per ogni comune tenere dei “campari” che vigilassero sui territori della comunità. Dopo la loro nomina dovevano essere presentati dal console al podestà di valle nelle mani del quale dovevano prestare giuramento (Barrera 1864, pagg. 373, Capitolo 22).
Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751 (Compartimento Ducato di Milano, 1751) che nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi Stato di Milano, 1753) il comune di Dasio non compare come entità amministrativa autonoma. Gli elenchi indicano genericamente ed esclusivamente la Valsolda.
ultima modifica: 18/06/2003
[ Domenico Quartieri ]
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