comune di Cassina Restelli sec. XIV - 1757
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Cassina Restelli risulta incluso nella pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Bolà” come “le cassine d’i Rastelli” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Cassina Restelli risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Cassina Restelli era sempre inserito nel ducato di Milano, ancora nella pieve di Appiano. (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune contava in tutto 88 anime. Ufficiali del comune erano il console, a cui era tra l’altro affidata la cura delle scritture pubbliche, ed il sindaco che venivano eletti dagli “uomini del comune” ogni anno nel mese di agosto. Il comune si avvaleva di un cancelliere regolarmente retribuito. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore che veniva eletto dai “massari”. Il comune era sottoposto alla giurisdizione della banca criminale del Vicariato del Seprio di Gallarate a cui il console prestava ordinario giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3039).
Sempre inserita nella pieve di Appiano, Cassina Restelli compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi Stato di Milano, 1753) mentre, nella successiva compartimentazione territoriale dello Stato di Milano (editto 10 giugno 1757), il comune risulta definitivamente aggregato a Limido.
ultima modifica: 02/01/2004
[ Domenico Quartieri ]
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