regia prefettura 1861 - 1946
Le Regie Prefetture, dipendenti dal Ministero per gli Affari Interni, furono istituite con il regio decreto 9 ottobre 1861, n. 250, con cui si cambiava denominazione alle Intendenze generali ed ai loro vertici, che da Governatori o Intendenti generali divennero Prefetti del Regno (decreto 9 ottobre 1861).
Le leggi di unificazione amministrativa, regio decreto 20 marzo 1865 n. 2248 e suoi allegati (decreto 20 marzo 1865), confermarono il sistema prefettizio come struttura portante del raccordo fra centro e periferia ricalcando, in massima parte, le disposizioni della legge comunale e provinciale 23 ottobre 1859, n. 3702, adottata in regime di 'poteri straordinari' da Urbano Rattazzi (legge 23 ottobre 1859).
Dal punto di vista organizzativo, le Prefetture trovarono la loro prima disciplina con il regio decreto 8 giugno 1865, n. 2321 (decreto 8 giugno 1865); in base a questo regolamento, le Prefetture furono organizzate in quattro divisioni: la prima divisione si occupava di servire il consiglio di prefettura e la Deputazione provinciale (limitatamente all'attività tutoria); la seconda divisione amministrava i c.d. corpi morali, cioè le province, i comuni e le opere pie; la terza divisione gestiva i problemi legati alla pubblica sicurezza, al servizio militare di leva ed alla sanità pubblica; la quarta divisione trattava le questioni relative alla contabilità e, più in generale, a quanto non esplicitamente attribuito alle altre divisioni.
Nel 1911 il regolamento comunale e provinciale 12 novembre, n. l modificò l'organizzazione dei servizi delle Prefetture, dando loro un assetto che verrà mantenuto (salvo l'aggiunta di una quinta divisione nel 1954), anche dalle Prefetture della Repubblica (regolamento 12 novembre 1911). Con questo provvedimento gli uffici di Prefettura vennero divisi in un Gabinetto, quattro divisioni, una direzione di ragioneria ed alcuni uffici particolari. Questi ultimi hanno attribuzioni relative a questioni specifiche quali quella elettorale o quella dei segretari comunali (statizzati dal decreto legge 17 agosto 1928).
Il Gabinetto si occupava soprattutto delle pratiche riservate, degli affari della segreteria del prefetto (cui provvede generalmente il segretario particolare del prefetto), degli affari economici, dei rapporti e delle controversie di lavoro e del controllo sugli enti locali.
La prima divisione, oltre a trattare gli affari non attribuiti alle altre divisioni, si occupava di questioni amministrative (quali gli atti di cittadinanza ed anagrafici), di servizi d'ordine (relativi, di solito, all'Archivio, alla biblioteca ed all'Ufficio copia), delle imposte di consumo dei comuni e degli affari di culto (exequatur per i vescovi, placet per le nomine ed i trasferimenti dei parroci ecc.).
La seconda divisione ha avuto competenza in materia di amministrazione locale (tutela e vigilanza) e di controllo dell'attività degli istituti di beneficenza ed assistenza.
La terza divisione si occupava di igiene e sanità.
La quarta divisione era, dopo la seconda, la più importante della Prefettura, raccogliendo e trattando tutti gli affari relativi ai lavori pubblici, alla viabilità, alle ferrovie, alle poste, ai telegrafi e telefoni ed alle bonifiche. In questi ambiti, la Prefettura venne spesso affiancata, dal punto di vista tecnico, dagli Uffici del genio civile.
I compiti che la legge ha attribuito alle Prefetture ed al suo vertice massimo, il prefetto, possono essere distinti in azioni svolte in rappresentanza dell'amministrazione centrale ed azioni svolte allo scopo di vigilare sul corretto funzionamento degli enti locali, a volte partecipando direttamente alla gestione degli enti medesimi.
Tra le più importanti attività esercitate dalla prefettura quale rappresentante dell'amministrazione centrale ricordiamo la pubblicazione ed esecuzione delle leggi, la sovrintendenza in materia di pubblica sicurezza e di tutela dell'ordine pubblico, il diritto di disporre della forza pubblica e di richiedere l'intervento della forza armata ed il regolamento di attribuzioni fra l'autorità amministrativa e quella giudiziaria.
Inoltre, fra il 1861 ed il 1867 e fra il 1877 ed il 1911 (vedi la voce Provveditorato agli Studi), la Prefettura fu posta a capo dell'organizzazione e del controllo del sistema di istruzione pubblica locale.
Per quanto riguarda le attività svolte dalla Prefettura in relazione al controllo ed alla partecipazione nella gestione degli enti locali, le più importanti di esse sono state le seguenti:
- controllo di legittimità formale, da parte del prefetto nella sua qualità di 'ufficiale di governo' (e coadiuvato dal Consiglio di prefettura), di tutte le deliberazioni del consiglio e delle giunte comunali, nonché di quelle dei consigli e delle Deputazioni provinciali;
- emanazione, in caso di inadempienza degli enti locali, di provvedimenti urgenti ad efficacia obbligatoria per i cittadini;
- presidenza, da parte del prefetto, della Deputazione provinciale, l'organo che tra le altre cose provvedeva al controllo di merito di alcuni atti, tra cui quelli di carattere economico rilevante come i bilanci di previsione, emanati dai consigli e dalle giunte comunali (periodo 1861-1888).
Nel periodo compreso fra il 1889 ed il 1946, la legge Crispi 30 dicembre 1888, n. 5865 (poi fusa con la legge comunale e provinciale nel nuovo Testo Unico del 10 febbraio 1889, n. 5291) ebbe a modificare i compiti della Prefettura rispetto agli enti locali. Attraverso la riforma crispina del governo locale, infatti, il prefetto cessava di essere il presidente della Deputazione provinciale, ora eletto direttamente dal consiglio provinciale, per assumere la guida della neo istituita Giunta Provinciale Amministrativa (vedi voce relativa) (legge 10 febbraio 1889).
Nello svolgimento dell'insieme di queste funzioni il prefetto è supportato dal Consiglio di prefettura, composto ordinariamente di tre membri (cui possono aggregarsi due consiglieri aggiunti) e presieduto dal prefetto stesso. Tuttavia, soppresse (legge 20 marzo 1865) con il 'contenzioso amministrativo' le funzioni giurisdizionali svolte dai consigli e soppresse le funzioni di tutela (controllo di merito sugli atti) verso i comuni (affidate prima alla Deputazione provinciale e poi alla Giunta Provinciale Amministrativa), le attribuzioni dei consigli di prefettura si limitarono ad essere prevalentemente di tipo consultivo. Al contrario, sempre importanti sono rimaste le funzioni svolte dai singoli consiglieri di prefettura nell'amministrazione attiva (ad esempio come partecipanti della Giunta Provinciale Amministrativa o come sostituti del prefetto quando anche il viceprefetto sia impedito).
Durante il periodo fascista (1922-1943) le prefetture si videro attribuite nuove e maggiori attribuzioni. La legge 3 aprile 1926, n. 660 (legge 3 aprile 1926) aveva lo scopo di raggiungere un maggiore coordinamento politico dell'azione del Governo in periferia (indirizzo confermato nell'elaborazione del Testo Unico comunale e provinciale 9 marzo 1934, n. 383) (legge 9 marzo 1934); il regio decreto legge 2 gennaio 1927, n. 1 (decreto legge 2 gennaio 1927) abolì le Sottoprefetture creando, al contempo, 17 nuove province (e le relative Prefetture); infine, il regio decreto 26 giugno 1937, n. 1058 - nel tentativo di frenare l'accesso alla carica di prefetto di esponenti politici e di partito non adeguatamente preparati dal punto di vista tecnico-amministrativo - stabilì che i tre quinti dei prefetti dovessero essere scelti tra i funzionari di carriera del Ministero dell'Interno (decreto 26 giugno 1937).
Dopo la caduta del fascismo (25 luglio 1943) e soprattutto a seguito della Liberazione del Nord Italia (aprile 1945), a capo delle Prefetture furono sovente insediati i c.d. prefetti politici, cioè esponenti di rilievo del Comitato di Liberazione Nazionale, i quali talvolta non celavano il proposito di riorganizzare ab imis le strutture statali abolendo o ridimensionando pesantemente l'istituto prefettizio. Al contrario, la vittoria della linea di conservazione dell'istituzione portò, nei primi mesi del 1946, all'allontanamento dei prefetti politici ed alla loro sostituzione con funzionari di carriera. Questa scelta verrà confermata anche in seguito, dando capo a quella che sarà la Prefettura della Repubblica (vedi voce relativa).
ultima modifica: 12/06/2006
[ Fulvio Calia ]
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