comune di Carimate sec. XIV - 1757
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Carimate risulta incluso nella pieve di Galliano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Dergano” come “el locho da Carimà” (Compartizione delle fagie 1346).
Concesso intorno all’anno 1411 dal duca Giovanni Maria Visconti in feudo a Giacomino Porro, Carimate, con la terra di Montesolaro, passò nel 1434 nelle mani di Giorgio detto Scaramuzza Visconti (Aicardi) (Casanova 1904).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1558 e dei successivi aggiornamenti al XVIII secolo, Carimate risulta ancora compreso nella medesima pieve (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 20 e 21) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Carimate era sempre inserito nel ducato di Milano, nella pieve di Galliano, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di “Molino della Torretta”, “Molino della Foppa”, “Subinago”, “Valle di sotto”, “Molino delle M.M. di Meda”, “Molino dei Gesuiti”, “Molino di sopra” e “Monte Solaro” (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune era infeudato al conte Giambattista Visconti. A Carimate era unita la terra di Montesolaro, la cui comunità, oltre che a pagare un terzo delle gravezze dell’intero comune, era tenuta a versare un corrispettivo di 112 lire direttamente al feudatario.
Il comune, che contava in tutto 860 abitanti, disponeva di un console, di un sindaco e di un cancelliere, il quale era retribuito con un salario annuo. Nella loro attività di amministrazione del comune erano affiancati da agenti nominati dai “compadroni”. Incaricato delle riscossioni dei carichi e del pagamento delle spese era un solo esattore che veniva eletto a seguito di avviso pubblico, con la preferenza nei confronti di chi fosse residente in Carimate, possedesse consistenti fondi personali e fosse persona puntale nei pagamenti anche a scapito di chi avesse presentato l’offerta più vantaggiosa. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale, al quale versava annualmente un salario (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3042).
Sempre inserito nella pieve di Galliano, il comune compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
ultima modifica: 02/01/2004
[ Domenico Quartieri ]
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