comune di Lurate Abbate sec. XIV - 1757
Lurate Abbate fu feudo del Monastero di San Simpliciano di Milano per concessione pontificia sin dal XIV secolo (Casanova 1904).
Negli “Statuti delle acque e delle strade del contado di Milano fatti nel 1346” Lurate Abbate risulta incluso nella pieve di Appiano e viene elencato tra le località cui spetta la manutenzione della “strata da Bolà” come “el locho da Luyrago de l’Abà” (Compartizione delle fagie 1346).
Nei registri dell’estimo del ducato di Milano del 1552 e dei successivi aggiornamenti sino al XVIII secolo, Lurate Abbate risulta ancora compreso nella pieve di Appiano (Estimo di Carlo V, Ducato di Milano, cartt. 2 e 3) dove ancora lo si ritrova nel 1644 (Relazione Opizzone 1644).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Lurate Abbate era sempre inserito nel ducato di Milano, ancora nella pieve di Appiano ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Castello, Monte, Benedetta e Malpaga (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, sempre infeudato all’abate e ai monaci di San Simpliciano di Milano al quale la comunità non versava alcun tipo di tributo, contava circa 351 anime. L’amministrazione e la cura del patrimonio pubblico spettavano al console, a due sindaci e al primo degli estimati che si avvalevano anche di un cancelliere che veniva retribuito con un salario annuo. Il comune era sottoposto alla giurisdizione di un podestà feudale a cui la comunità erogava un salario annuale. Il console prestava l’ordinario giuramento alla banca criminale del Vicariato del Seprio di Gallarate (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3027).
Sempre inserito nella pieve di Appiano, Lurate Abbate compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 già unito con il comune di Caccivio, con la denominazione di Lurate Abbate con Caccivio, ancora appartenente al ducato di Milano (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
ultima modifica: 02/01/2004
[ Domenico Quartieri ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3000613/