comune di Lenno sec. XIV - 1757
La comunità di Lenno risulta già citata come entità amministrativa autonoma, secondo alcuni autori (Bognetti 1927, p. 250), in documenti del secolo XI.
Il “comune de Lenno” figura nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come il comune cui spetta la manutenzione del tratto della via Regina ”… a suprascripto flumine de Albana usque ad terminum qui est iuxta pilastrum Sancti Laurentij” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum).
Il “comune loci vicinantie de Lenno” apparteneva nel 1335 alla pieve omonima (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Torre della città di Como (Ripartizione pievi comasche, 1240).
Il comune di Lenno risulta sempre facente parte della pieve omonima anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1536 (Liber consulum Novocomi, 1510-1535).
Sempre nella medesima pieve, nel Contado di Como, lo si ritrova ancora nel 1644 (Relazione Opizzone 1644).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che Lenno aveva aggregato a sé la squadra di Campo, con la quale ripartiva una parte delle spese locali. Il comune, che contava 662 abitanti, non era infeudato essendosi redento con istrumento rogato il 30 agosto 1647 dal notaio Francesco Mercantolo ed avendo pagato alla Regia Tesoreria la somma di lire 2481.5. Pagava inoltre per la mezz’annata la somma di lire 110.16.9 ogni quindici anni.
L’organo deliberativo della comunità era un consiglio, costituito da tutti i vicini, che si riuniva nella pubblica piazza al suono della campana, convocato dal console.
L’amministrazione e la cura del pubblico interesse erano affidate ad un sindaco e tre deputati che annualmente dovevano rendere ragione in pubblica seduta delle attività svolte. Il comune disponeva inoltre di un cancelliere, regolarmente retribuito. La conservazione delle pubbliche scritture era affidata al primo estimato nella cui casa erano depositate in un’apposita cassa munita di due chiavi in possesso l’una dell’estimato e l’altra del sindaco.
Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per incanto in pubblica vicinanza ogni tre anni.
Lenno era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di Como per i servizi del quale pagava un contributo annuo alla città di Como. Per comodità il comune ricorreva, per le cause civili, ad un luogotenente che aveva competenza sui comuni appartenenti alle pievi di Lenno e d’Isola (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3028).
Sia nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, in cui appare unito a Lenno la località di “Casa Nova”, (Compartimento Ducato di Milano, 1751) che nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” (Indice pievi Stato di Milano, 1753) Lenno era sempre inserito nella pieve omonima.
ultima modifica: 13/10/2003
[ Domenico Quartieri ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3001337/