comune di Schignano sec. XIV - 1757
I “comunia locorum de Schegniano, Uratio et Morobio et Castello” appartenevano nel 1335 alla pieve d’Intelvi (Statuti di Como 1335, Determinatio mensurarum) che già la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta San Lorenzo e Coloniola della città di Como (Ripartizione pievi comasche, 1240).
Schignano risulta sempre facente parte della pieve d’Intelvi anche dal “Liber consulum civitatis Novocomi” dove sono riportati i giuramenti prestati dai consoli del comune dal 1510 sino all’anno 1517 (Liber consulum Novocomi, 1510-1535).
Dagli atti delle visite pastorali del vescovo Ninguarda risulta che nel 1593 la comunità era composta da 65 fuochi per un totale di 300 abitanti (Lazzati 1986).
Nel 1644 il comune non figura più presente nella pieve d’Intelvi ma, insieme ai comuni di Casasco, Cerano, Mezzena e Pigra, lo si trova inserito nel territorio dei “Cinque Comuni della Mezena”, nel Contado di Como (Relazione Opizzone 1644).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Schignano era sempre inserito nel territorio dei “Cinque Comuni della Mezzena”, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Retegno, Aurasco, “Cassina Bedole”, “Cassine di Perla”, “Cassina di Vesbio”, Mano e “Cassine del Mano” (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, composto dalla tre terre di Ocagno, Rettegno e Aurascio che assommavano in totale circa 697 abitanti, non era infeudato. Pagava per la redenzione la “mezz’annata” pari a lire 21.14.8 ogni quindici anni.
L’organo deliberativo della comunità era rappresentato dal convocato, composto da tutti i “vicini”, che si riuniva in un luogo solito per deliberare. Eleggeva un sindaco, un console ed un cancelliere anche se spesso, per risparmiare il salario di spettanza del cancelliere, quest’ultimo non veniva eletto ed il sindaco ne assumeva le funzioni. Il console invece era eletto ogni mese ed era scelto tra tutti gli uomini si età superiore ai diciotto anni.
Al cancelliere, ed in sua assenza al sindaco, era affidata la cura delle pubbliche scritture che erano conservate in una cassa presso la chiesa figliale di Schignano.
Per l’esazione dei tributi ed il pagamento delle spese il comune si avvaleva di un esattore che veniva eletto per incanto ogni tre anni.
Schignano era sottoposto alla giurisdizione del Podestà di Como al quale il console prestava giuramento (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3028).
Il comune di Schignano compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente al territorio dei Comuni della Mezzena (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
ultima modifica: 13/10/2003
[ Domenico Quartieri ]
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