comune di Cernobbio sec. XIV - 1757

Cernobbio, che la ripartizione territoriale del 1240 attribuiva al quartiere di Porta Monastero della città di Como (Ripartizione pievi comasche, 1240), “interessato sin dal principio del secolo XIII a godere di alcune disposizioni statutarie proprie della città, di Vico e della Coloniola e sin d’allora denominato borgo, venne definitivamente aggregata ai borghi di Como nel 1284” (Gianoncelli 1982, pag. 116).
Gli “homines de Cernobio” figurano nella “Determinatio stratarum et pontium …” annessa agli Statuti di Como del 1335, come incaricati della manutenzione del tratto della via Regina ”… a capite pontis de Brezia versus Cernobium usque ad pontem de cantono de Cernobio” (Statuti di Como 1335, Determinatio stratarum).
Nell’estimo del 1439 Cernobbio è indicato fra le comunità che sono direttamente estimate con la città di Como (Liber estimi civitatis Cumarum, 1439).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che Cernobbio, che contava 400 abitanti, aveva un propria forma di rappresentanza autonoma pur essendo unito alla città di Como nei Corpi Santi.
La comunità veniva regolata da un consiglio che si riuniva nella stanza vicino alla chiesa su convocazione del console che proponeva anche gli argomenti da trattare.
Gli ufficiali del comune erano due consoli, che venivano eletti a turno ogni mese, due sindaci, eletti invece con votazione pubblica ogni due anni e che svolgevano anche le funzioni di cancelliere, ed un esattore. Le scritture pubbliche venivano conservate nella stanza dove si teneva il consiglio.
Il comune era sottoposto alla giurisdizione criminale del Podestà di Como, per i servizi del quale pagava un contributo alla città (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3027).
Cernobbio compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente ai Corpi Santi della città di Como (Indice pievi Stato di Milano, 1753).

ultima modifica: 10/12/2003

[ Domenico Quartieri ]