comune di Porlezza sec. XIV - 1757
Porlezza era a capo della pieve omonima ed era sede dell’ufficio pretorio.
Nel 1470 Porlezza, con tutta la pieve, venne concesso in feudo dal duca Galeazzo Maria Sforza ad Ambrogino Longagnana. Con istrumento del 17 febbraio 1486, il feudo fu in un primo tempo concesso dal duca Gian Galeazzo Maria Sforza al cavaliere Ugo Sanseverino e, successivamente al conte Paolo Camillo Trivulzio. Con diploma imperiale di Carlo V del 1 gennaio 1552, Porlezza con la pieve passò nelle mani della famiglia d’Este (Casanova 1904).
Nel “Compartimento territoriale specificante le cassine” del 1751, Porlezza compare sempre inserito nella pieve omonima, nella Riviera di Lecco, ducato di Milano, ed il suo territorio comprendeva anche i cassinaggi di Molini, “Cassina Ravignasca”, “Prato Livrano”, Unsagnia, Lugino e Begna (Compartimento Ducato di Milano, 1751).
Dalle risposte ai 45 quesiti della giunta del censimento del 1751 emerge che il comune, infeudato con tutta la pieve al marchese Carlo Filiberto D’Este, a cui non veniva corrisposto alcun carico, partecipava alle sedute del consiglio generale della pieve con due propri consoli. Disponeva poi di un proprio consiglio, che deliberava sulle questioni particolari della comunità, di propri consoli e di un proprio cancelliere, incaricato con il console della custodia delle scritture conservate in una cassa depositata nella casa parrocchiale, e che era tenuto ad effettuare i riparti dei carichi locali. Il comune inoltre eleggeva per pubblico incanto ogni tre anni un esattore (Risposte ai 45 quesiti, 1751; cart. 3029).
A seguito della morte avvenuta nel 1752 del marchese Carlo Filippo d’Este, senza discendenza, il feudo tornò nelle disponibilità della regia Camera.
Sempre inserito della stessa pieve, Porlezza compare nell’“Indice delle pievi e comunità dello Stato di Milano” del 1753 ancora appartenente alla Riviera di Lecco, ducato di Milano (Indice pievi Stato di Milano, 1753).
ultima modifica: 13/10/2003
[ Domenico Quartieri ]
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