parrocchia dei Santi Pietro e Paolo sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. Il priorato di Lavena è nominato nella carta di donazione fatta dal re Liutprando al Monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia nell'anno 710, donazione confermata dall'imperatore Ottone nel 909 (Visita Ninguarda 1589-1593, note). Anticamente la chiesa di Lavena era dedicata a San Pietro e non ai Santi Pietro e Paolo, come attesta una pergamena datata 8 giugno 1288, conservata nell'Archivio capitolare di Agno (Buzzi 1990). Alla fine del XIII secolo Lavena è attestata come cappellania nella pieve di Agno (Perelli Cippo 1976). Tuttavia la dipendenza dalle due pievi non fu mai effettiva poiché il priorato godeva di larghissima autonomia, essendo possesso del monastero di San Pietro in Ciel d'Oro di Pavia. Le diverse giurisdizioni ecclesiastiche gravanti sul territorio furono causa di controversie per l'esazione della decima tra il capitolo di Agno e il priore di Lavena e in seguito per contrasti con la chiesa plebana di Marchirolo (Buzzi 1990).
Nell'elenco del clero annesso agli atti del sinodo comense del 1565 del vescovo Gianantonio Volpi è attestata la presenza di un rettore della chiesa di San Pietro di Lavena, nella pieve di Agno (Sinodo Volpi 1565). La chiesa di Lavena figura come parrocchiale nella visita personale del clero della pieve di Agno da parte del vescovo Feliciano Ninguarda nel 1591. Soggiacevano ad essa le comunità di Marzio e Ardena. La parrocchia contava circa 70 fuochi, per un totale di 500 anime, di cui circa 300 comunicate (Visita Ninguarda 1589-1593, note). Nel 1599, all'epoca della visita pastorale del vescovo Filippo Archinti nella pieve di Agno, la chiesa di Lavena, dedicata a San Pietro e forse anche a San Paolo, è designata parrocchiale. Dipendevano da essa la chiesa di San Sebastiano di Marzio e quella di Ardena. Il numero dei parrocchiani era 500, di cui 300 comunicati (Visita Archinti 1599).
Nel 1633 il priorato cessò di far parte della pieve di Agno e venne aggregato alla nuova pieve di Marchirolo, quando la chiesa di Marchirolo venne eretta in prepositura (Buzzi 1990). Nel 1651 la chiesa di San Pietro di Lavena è attestata come parrocchiale nel vicariato e pieve di Marchirolo, territorialmente compresi nel ducato di Milano (Ecclesiae collegiatae 1651).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como, spedito nel 1773 dal vescovo Giambattista Mugiasca al governo di Milano, i redditi della prioria risultavano derivare da fondi per lire 347; da decime e primizie per lire 481; da emolumenti di stola per lire 60 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1788 la parrocchia di San Pietro di Lavena, nella pieve di Marchirolo, era di libera collazione e comprendeva circa 450 anime, insieme ad alcune famiglie residenti nella località detta Torrazza, in territorio svizzero. Nel territorio della parrocchia esisteva l'oratorio di Santa Marta. Nella chiesa parrocchiale si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788). Alla fine del XVIII secolo la chiesa di San Pietro di Lavena è attestata come priorato sempre nella pieve e vicariato di Marchirolo (Ecclesiae collegiatae 1794).
Lavena fu eretta probabilmente in vicaria foranea all'inizio del XIX secolo. Tale vicariato non risulta infatti ancora attestato nel 1794 (Ecclesiae collegiatae 1794). Secondo quanto si desume dal confronto con la “nuova divisione dei distretti compresi nel regno d’Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali”, compilata nel 1816, il vicariato di Lavena comprendeva le parrocchie di Lavena; Marzio, Saltrio e la viceparrocchia di Ardena. Nel 1816 il parroco priore di Lavena compare insignito della dignità di vicario foraneo nella pieve e vicariato di Marchirolo (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816).
Nel 1824 il priore laveniese Giuseppe Ambrosoli fu insignito del titolo di prevosto e plebano, pur non essendo Lavena capopieve (Buzzi 1990). Nel 1893, all'epoca della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, la rendita netta del beneficio prepositurale era di lire 842.31. Entro i confini della parrocchia di Lavena, di libera collazione, esistevano la chiesa sussidiaria della Beata Vergine della Porta e l'oratorio di San Nicolao, di patronato della famiglia Trolli, sconsacrato. Nella chiesa parrocchiale dei Santi Pietro e Paolo si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, sia maschile che femminile. Il numero dei parrocchiani era 930 (Visita Ferrari, Vicariato di Lavena).
Il vicariato di Lavena fu soppresso con decreto 8 marzo 1963 del vescovo Felice Bonomini. La parrocchia di Lavena, insieme a quelle di Ardena, Marzio, Ponte Tresa, furono assegnate al vicariato foraneo di Marchirolo. Il parroco pro tempore di Lavena continuò a godere del titolo di prevosto (decreto 8 marzo 1963) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1963). Con decreto 29 gennaio 1968 per l'istituzione delle zone pastorali nella diocesi di Como, la parrocchia di Lavena fu assegnata alla zona pastorale XVI delle Valli Varesine e al vicariato di Marchirolo (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato foraneo A delle Valli Varesine (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
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