parrocchia di San Giovanni Battista sec. XVI - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. Appartenente in origine alla pieve di Agno (Buzzi 1990), Viconago aveva già nel 1504 un proprio "benefitialis" (Visita Archinti 1614-1615, note). Nell'elenco del clero annesso agli atti del sinodo comense del 1565 del vescovo Gianantonio Volpi nella pieve di Agno, è attestata la presenza di un rettore della chiesa dei Santi Maria, Antonio e Fedele di Viconago, nella pieve di Agno; è attestato anche un vicario perpetuo della detta chiesa (Sinodo Volpi 1565): questo rettore evidentemente deteneva un unico beneficio che comprendeva la cura d'anime delle comunità, ancora non scisse, di Viconago, Cadegliano e Arbizzo.
Il vescovo Antonio Volpi, nella sua visita pastorale del 1571, definisce parrocchiale la chiesa di Sant'Antonio (Visita Archinti 1614-1615, note). Nella visita personale del clero della pieve di Agno da parte del vescovo Feliciano Ninguarda nel 1591, la chiesa di Sant'Antonio di Viconago ("de Onago") è retta da un curato. La cura di Viconago comprendeva ancora le comunità di Cadegliano e Arbizzo. Viconago contava 80 fuochi, Cadegliano e Arbizzo circa 50, per un totale di circa 800 anime, delle quali 500 comunicate (Visita Ninguarda 1589-1593, note).
Nel 1599, durante la visita pastorale del vescovo Filippo Archinti nella pieve di Agno, nella chiesa parrocchiale di Sant'Antonio di Viconago risultava costituita, ma non canonicamente, la confraternita del Santissimo Sacramento. Sempre in Viconago esisteva la chiesa, non ancora terminata nella costruzione, di San Giovanni Battista, dove avrebbe dovuto trasferirsi la parrocchiale. Dalla parrocchia di Viconago dipendevano le chiese di Santa Maria di Cadegliano e di San Fedele di Arbizzo. Il numero dei parrocchiani era 900, di cui 600 comunicati (Visita Archinti 1599).
Viconago fu inclusa nel 1633 nella nuova pieve di Marchirolo (Buzzi 1990). Nel 1651 la chiesa di San Giovanni Battista di Viconago è attestata come parrocchiale nel vicariato e pieve di Marchirolo, territorialmente compresi nel ducato di Milano (Ecclesiae collegiatae 1651). Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como, spedito nel 1773 dal vescovo Giambattista Mugiasca al governo di Milano, i redditi del parroco risultano derivare da fondi per lire 42; da decime, primizie e prestazioni comunali per lire 340; da emolumenti di stola per lire 45 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1788, nella pieve di Marchirolo, la parrocchia di San Giovanni Battista di Viconago era di patronato della comunità e contava circa 740 anime. Nel territorio della parrocchia esisteva la chiesa comparrocchiale di Sant'Antonio e gli oratori di San Fedele in Avigno e di Santa Maria in Cadegliano (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788). Alla fine del XVIII secolo la chiesa di San Giovanni Battista di Viconago è attestata come parrocchia sempre nella pieve e vicariato di Marchirolo (Ecclesiae collegiatae 1794).
Nel 1893, all'epoca della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari, la rendita netta del beneficio parrocchiale era di lire 324.14; la rendita netta del beneficio coadiutorale di Cadegliano, di nomina vescovile, era di lire 470.68. Entro i confini della parrocchia di Viconago, di nomina popolare, esistevano le chiese di Sant'Antonio abate, antica parrocchiale, e di Maria Santissima in frazione Cadegliano. Nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista si aveva la confraternita del Santissimo Sacramento, sia maschile che femminile, fondata il 18 marzo 1736, e il pio consorzio delle consorelle fondato nella chiesa coadiutorale di Cadegliano nel 1881. Il numero dei parrocchiani era 1104 (Visita Ferrari, Vicariato di Marchirolo).
Nel corso del XX secolo, la parrocchia di Viconago è sempre stata compresa nel vicariato foraneo di Marchirolo, fino al decreto 29 gennaio 1968 per l'istituzione delle zone pastorali nella diocesi di Como, in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale XVI delle Valli Varesine e al vicariato di Marchirolo (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 fu inclusa nel vicariato foraneo A delle Valli Varesine (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Alessandra Baretta ]
Link risorsa: https://lombardiabeniculturali.it/istituzioni/schede/3100102/