parrocchia di San Zenone 1654 - [1989]
Parrocchia della diocesi di Como. Nella seconda metà del XVII secolo, il vescovo Lazzaro Carafino, desiderando che i numerosi possessi del soppresso convento dei crociferi tornassero a incremento spirituale della popolazione comasca, propose alla Sacra Congregazione dei cardinali in Roma di erigere in parrocchie le chiese di San Zenone di Monte Olimpino, allora filiare della parrocchia di San Salvatore di Como, Santa Cecilia di Camnago, Sant'Andrea di Brunate; i cardinali e il papa accolsero la proposta e, con rescritto 2 settembre 1653, autorizzarono il vescovo Carafino a mandarla a effetto. La parrocchia di San Zenone fu eretta dal vescovo Lazzaro Carafino con istromento rogato dal notaio Angelo Magatti il 7 marzo 1654, con territorio smembrato da San Salvatore di Como (Visita Ninguarda 1589-1593, note; Visita Ferrari, Città di Como e Pieve di Zezio).
Nel 1768, durante la visita del vescovo Giambattista Mugiasca nella pieve di Zezio, nella chiesa parrocchiale di San Zenone, erano istituite la confraternita del Santissimo Sacramento; la compagnia del Sacro Cuore di Gesù; la compagnia del Rosario. Il numero dei parrocchiani era di 460 di cui 270 comunicati. Entro i confini della parrocchia di Monte Olimpino esistevano la chiesa filiare dei Santi Giacomo e Filippo in Quercino; le chiese od oratori dell'Immacolata Concezione in Quercino; Beata Vergine Maria in Cardina, di Domenico Nessi; San Gaetano in Cardano Inferiore, dei padri teatini; Sant'Abbondio in Cardano Superiore, di proprietà Boggiari; Immacolata Vergine Maria in Mognano, di proprietà Stoppani; l'oratorio privato dei padri somaschi in Bosci. La parrocchia era di libera collazione (Visita Mugiasca, Pieve di Zezio).
Nello stato di tutte le chiese parrocchiali della città e diocesi di Como spedito dal vescovo Mugiasca al governo di Milano nel 1773, i redditi del parroco risultavano derivare da beni stabiliti per lire 711.10; da emolumenti di stola per lire 160 (Nota parrocchie diocesi di Como, 1773). Nel 1781, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Zenone possedeva fondi per 333.15 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 497 (Nota parrocchie Stato di Milano, 1781). Nel 1788 la parrocchia di San Zenone risultava compresa nei Corpi Santi della città di Como (Sistemazione parrocchie diocesi di Como, 1788).
Verso la fine del XVIII secolo la parrocchia di San Zenone di Monte Olimpino, citata come "vicaria in cura animarum", risultava compresa nella pieve della cattedrale, volgarmente detta di Zezio (Ecclesiae collegiatae 1794).
Secondo quanto si desume dal confronto con la "nuova divisione dei distretti compresi nel Regno d'Italia e spettanti alla diocesi di Como per le scuole normali" compilata nel 1816, la parrocchia di Monte Olimpino risultava elencata tra le parrocchie della pieve di Zezio (Distrettuazione pievana diocesi di Como, 1816).
Nel 1894, anno della visita pastorale del vescovo Andrea Ferrari nella pieve e vicariato di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale di San Zenone assommava a lire 1072.01; esisteva inoltre un beneficio coadiutorale di lire 630. Entro i confini della parrocchia di Monte Olimpino esistevano gli oratori della Santissima Immacolata in Cardina, Sant'Abbondio in Cardano, Santi apostoli Giacomo e Filippo in Quercino, Maria Vergine Assunta in Carnosino. La giurisdizione della parrocchia si estendeva sulle frazioni di Carnosino, Torlegno, Cardano, Cardina al Mirabello, Quercino, Brugeda, Pontechiasso, Monte Olimpino, Paluda, Moltrisio, Roncato. Nella chiesa parrocchiale erano istituite la confraternita maschile del Santissimo Sacramento; la confraternita femminile del Santissimo Sacramento, ricostituita intorno al 1870 dal vicario Callisto Grandi. Il numero dei parrocchiani era di 1479. La parrocchia era di nomina vescovile (Visita Ferrari, Città di Como e Pieve di Zezio).
Nel 1900, anno della visita pastorale del vescovo Teodoro Valfré di Bonzo nella pieve e vicariato di Zezio, la rendita netta del beneficio parrocchiale assommava a lire 1664.46; esisteva inoltre un beneficio vicariale. I parrocchiani erano 1561, compresi gli abitanti delle frazioni di Paluda, Interlegno, Carnasino Moltrisio, Colombara, Umbria, Cava, Cardano, Cardina Mirabello, Pontechiasso, Brogeda, Quercino, Sagnino, Monte, Soldo. Nel territorio parrocchiale esistevano la chiesa dell'Immacolata in Cardina, già di diritto della famiglia Nessi e all'epoca della curia vescovile; gli oratori dei Santi Giacomo e Filippo in Quercino, di diritto dei conti Reina; Vergine Assunta in Carnasino, di diritto dei conti Coopmans; Sant'Abbondio in Cardano, di diritto della famiglia Maderni. Nella chiesa parrocchiale erano erette la confraternita maschile del Santissimo Sacramento e la confraternita femminile del Santissimo Rosario. La parrocchia era di nomina vescovile (Visita Valfré di Bonzo, Città e Pieve di Zezio).
Con decreto 29 maggio 1905 la parrocchia di Monte Olimpino venne separata dalla pieve di Zezio e aggregata alle parrocchie suburbane di Como (decreto 29 maggio 1905) (Registri protocollo diocesi di Como 1905).
Dal 1938 la parrocchia di San Zenone di Monte Olimpino è stata compresa nel vicariato occidentale di Como (decreto 1 gennaio 1938 I/1) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1938), fino al decreto 29 gennaio 1968, in seguito al quale fu assegnata alla zona pastorale I di Como e al vicariato di Como (decreto 29 gennaio 1968) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1968); con decreto 10 aprile 1984 è stata inclusa nel vicariato B di Como centro (decreto 10 aprile 1984) (Bollettino Ecclesiastico Ufficiale Diocesi di Como 1984).
ultima modifica: 03/03/2004
[ Marina Regina ]
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